giovedì 28 giugno 2018

Recensione de "L'amore quotidiano" di Maria Tarditi, Araba Fenice Libri

Recensione de "L'amore quotidiano" di Maria Tarditi, Araba Fenice Libri
Chi ha già letto i libri della Tarditi, capirà quello che sto per dire. 'L'amore quotidiano', ultimo inedito di questa grande donna, è un romanzo che profuma. Profuma di buono, di pane, di formaggio, di salame, di frutta, di verdura. Profuma di vita, gioia e amore. Profuma di quell'amore che quotidianamente vive con noi, nelle nostre case. Senza quell'amore non si può vivere, ma si sopravvive. Sfortunato è colui che non conosce quest'amore. Sciocco colui che l'ha lasciato andare. Folle chi non l'ha mai coltivato. L'amore, quell'amore, è necessario anche dopo la morte. In questo romanzo si va oltre: oltre la passione, la gioia, il coraggio. Si rompono gli schemi e si urla la parola: amore. Quell'amore che suscita invidia ma mai paura. L'invidia lascia sempre il tempo che trova e fa male solo a chi la prova.
Chi non conosce la Tarditi deve assolutamente rimediare. I suoi romanzi fanno stare bene. Iniziate anche con quest'ultimo, poi non vi fermerete più. Io sono una fervida lettrice, mi piace spaziare da un genere all'altro ma poi arriva sempre il momento che devo assolutamente leggere un libro della Tarditi. Solo che sono pochi quelli che non ho ancora letto. Una volta finiti li rileggerò. Perché: “La vita è una cosa strana: cambia tutto e sembra che non cambi mai niente”

martedì 26 giugno 2018

Recensione di "No" di Alberto Fezzi, Historica Edizioni

Recensione di "No" di Alberto FezziHistorica Edizioni
Lo stile letterario di Fezzi, che risulta fin da subito scorrevole ed efficace, è avvolto da una simpatica ironia. Racconta la vicenda amorosa di Chiara Sogni ed Edoardo Spencer. Un amore figlio dei nostri tempi, svilito dai social ma arricchito dalla dolcezza di Chiara e dalla sensibilità di Edoardo. Un amore che fa riflettere e che porta a chiederci: è meglio osare o rimanere ancorati ad una realtà insoddisfacente ma comunque sicura? Perché l'amore, se è vero amore, fa pensare e poi pronunciare due lettere: No. Spesso ci sfugge il fatto che la parola -No- è una parola temeraria che ci rende liberi, soprattutto se è pronunciata con il cuore di chi ama davvero. Un libro consigliatissimo. Un libro che ti salva dalla bruttezza di tutti giorni e che ti fa sentire meno solo.

lunedì 25 giugno 2018

Recensione di "Lo sappiamo bene che l'assassino non è tra di noi" di Roberta Paola Fornari, Leucotea Edizioni

Recensione di "Lo sappiamo bene che l'assassino non è tra di noi" di Roberta Paola FornariLeucotea Edizioni
Una scrittura chiara e scorrevole. Un ottimo esordio.
L'esistenza di Viola, quarantenne romana, con un matrimonio in bilico, viene sconvolta da una tragica notizia: sua cugina Marisela viene assassinata. La storia di Viola e dei personaggi che ruotano con e intorno a lei, prende corpo piano piano funzionando alla perfezione. Un modo singolare per scrivere un giallo, per raccontare un omicidio, per scovare un assassino. Niente annoia e molto intriga. Il lettore, lasciandosi trasportare dalla lettura, si trova davanti a diversi colpi di scena e ad una soluzione tutto meno che scontata. Ottime le riflessioni che non sono mai frutto di una esagerata ostentazione di sé. In Viola ho riconosciuto molte donne in bilico tra l'amore vero e quello di facciata. Viola è una donna che deve scegliere e sceglie l'amore. Perché a volte siamo proprio noi a non voler vedere le cose per quello che sono. La paura ci rende ciechi. L'amore, però, quando arriva ci prende per mano e ci rende liberi. A volte siamo proprio noi a non accorgerci che l'amore ci cammina a fianco. Scrive la Fornari: “E' difficile trovare qualcuno con cui ci piace ridere, fare sesso, sognare un futuro insieme, progettare. Penso che dovrei accorciare le distanze tra me e le mie pretese. Continuare a credere alle fiabe strizzando l'occhio alla quotidianità”.
Io credo che la Fornari debba continuare a scrivere.

domenica 17 giugno 2018

Recensione di "Neve che non dimentica" di Manuela Romeo, Pentagora, edizioni.

Recensione di "Neve che non dimentica" di Manuela RomeoPentagora, edizioni.
Un romanzo che ha tutti gli ingredienti ben amalgamati per essere definito un romanzo meraviglioso. Uno stile letterario ineccepibile. Sarebbe inutile e immotivato muovergli qualche critica. Le parole dell'autrice arrivano al lettore trasportandolo in una dimensione scomoda, mettendolo davanti ad una verità graffiante dannosa per il cuore e l'animo. La Romeo tratta un tema forte. Racconta, attraverso la voce di un giornalista italiano, gli orrori del regime totalitario che negli anni ottanta c'era a Bucarest. Il giornalista parla attraverso le ragione del cuore, ovvero per mezzo dei racconti della donna rumena di cui s'innamora. Davvero, però, si può sempre seguire il cuore? Cosa ci spinge a volte a non sentire quello che lui ci invita a fare ma a guardare altrove, chiudendoci in un silenzio quasi assordante?
In questo pagine si leggono parole crude, spigolose e fastidiose che mettono a dura prova il lettore, lasciandolo solo con i suoi consistenti sensi di colpa: la colpa di essere fortunato, amato e protetto. Al mondo non esistono solo persone fortunate e questo spesso tendiamo a dimenticarcelo.
“Figliolo, l'uomo è cattivo, è un cattivo soggetto. E passa la vita a cercare il modo per schiacciare gli altri, per buttagli addosso delle colpe. Così nascono i regimi, così nascono i pazzi”.
“Sapevo che da sola una persona è poco più di niente e che basta un attimo per trasformare un uomo in cenere. Un attimo. E sapevo anche che certi uomini abitano il passato perché il passato ha più cose da offrire.”... “Ma la solitudine, come un ventre, era il primo sapore che avevo conosciuto e non se ne andava più. Incontrando la paura, era diventato una specie di stile.
Il protagonista è l'amore in tutte le sue declinazioni, in tutte le sue forme e in tutte le sue manifestazioni: l'amore per il prossimo, per il debole, per il perseguitato. L'amore che -come la neve- non dimentica.

giovedì 14 giugno 2018

Recensione di "Delitto a Capo Santa Chiara. Una nuova indagine per Maria Viani" di Maria Teresa Valle, Fratelli Frilli Editori

Recensione di "Delitto a Capo Santa Chiara. Una nuova indagine per Maria Viani" di Maria Teresa Valle, Fratelli Frilli Editori

Maria Teresa Valle non si smentisce e anche questa volta fa centro. Una scrittura fluida, impeccabile e mai prolissa. Una trama lineare. L'autrice riesce a far entrare il lettore in empatia con Maria Viani e nel contempo a fargli provare pena per Francesco, il marito, costretto a sopportare la passione che la moglie ha per i delitti. E cosa va a capitare a questa bellissima e simpaticissima coppia? Durante una passeggiata a Boccadasse si trovano a passare davanti ad una villa chiaramente disabitata. Francesco racconterà a Maria che negli anni trenta la donna sposata in seconde nozze da suo nonno svolgeva la mansione di cuoca proprio in quella villa. E non solo, confiderà a Maria che in quella villa venne consumato un delitto. Maria non sta più nelle pelle e parte in quarta... e che partenza. Un giallo che sa anche scaldare il cuore perché mette in evidenza l'importanza dei legami di famiglia mettendo in evidenza il fatto che ai legami di sangue non si può mai dire no.