venerdì 13 giugno 2025

Recensione de "Il mio nome è Emilia del Valle" di Isabel Allende, Feltrinelli Editore.

Recensione de "Il mio nome è Emilia del Valle" di Isabel Allende, Feltrinelli Editore.


"Emilia del Valle Walsh nasce a San Francisco nel 1866. Sua madre, Molly Walsh, è una suora irlandese sedotta da un aristocratico cileno. Emilia cresce nel cuore di un umile quartiere messicano, diventando una giovane donna brillante e indipendente che sfida le norme sociali per perseguire la sua passione per la scrittura. Da giovanissima, inizia a scrivere romanzi d’avventura sotto lo pseudonimo di Brandon J. Price, ma la sua carriera decolla quando diventa editorialista al San Francisco Examiner. Emilia convince il suo editore a mandarla in Cile per coprire una guerra civile con interessi economici e politici statunitensi. Così, nel 1891, si ritrova a Santiago, una città sull’orlo del baratro. Ospite della (già nota ai lettori) mitica Paulina del Valle, vive gli scontri in prima linea, s’innamora e riprende contatto con il padre biologico in punto di morte. Emilia dovrebbe tornare a San Francisco, anche per coronare il suo amore, ma decide prima di voler vedere una piccola proprietà terriera, l’unica eredità lasciatale dal padre, nei pressi del lago Pirihueico, in una zona disabitata di inviolata bellezza naturalistica."
Il romanzo racconta la vita di Emilia del Valle, una donna coraggiosa, indipendente e intelligente. Scrive romanzi sotto pseudonimo e, grazie alla sua capacità persuasiva, convince il suo editore a mandarla in Cile come inviata di guerra. La grandezza di questo romanzo trova ragione nella capacità dell’autrice di tenere sempre alta l’attenzione del lettore facendogli provare le più svariate emozioni. Attraverso il personaggio di Emilia, la Allende narra, senza pudore e senza sentimentalismi forzati, di un amore puro e vero, di un amore che non lascia spazio a compromessi. Racconta la storia di una famiglia "aperta" che accetta le battaglie personali di Emilia più volte indirizzata e determinata a seguire i suoi ideali e i suoi sogni. Il concetto di libertà è un caposaldo del romanzo che non fornisce risposte ma che fa riflettere su quanto possano essere potenti le gesta e la voce di chi si arma di coraggio ribaltando la triste e stretta realtà che lo circonda.



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