mercoledì 29 agosto 2018

Recensione de "Lo spaventapasseri" di Bruno Morchio, edizioni Garzanti

Recensione de "Lo spaventapasseri" di Bruno Morchio, edizioni Garzanti
Cesare Almansi, avvocato genovese, decide di candidarsi per il Senato. Qualcuno cerca di fermarlo spaventandolo con delle telefonate minatorie. Almansi si rivolge all’investigatore Bacci Pagano, suo ex compagno del liceo, chiedendogli di scoprire chi sia l'autore delle telefonate. Pagano farà conoscenza con l'intera squadra elettorale che fa da supporto all'avvocato. Conoscerà Lou una donna affascinante e bella con la quale inizierà una relazione tutto meno che facile. La storia si svolge a Genova, città magica con i suoi pregi, difetti e incoerenze. Una narrazione efficace quella di Bruno Morchio che non delude mai il lettore coinvolgendolo fin dalle prime pagine. Una storia carica di rabbia e dolore. La gioventù che ritorna ma che forse, per certi versi, sarebbe stato meglio che fosse rimasta un ricordo. Un Bacci Pagano arrabbiato e teso che rischia in prima persona. Un Bacci Pagano che, come sempre, ha sete di giustizia. Un'indagine pericolosa, paure e orrori che ritornano a galla e che, inevitabilmente, causano dolore. Bacci Pagano indaga con gli occhi del passato portando alla luce un triste e inaspettato presente. Un romanzo giallo che insegna che "Interrogare il passato non serve a niente. È al futuro che bisogna fare le domande. Senza il futuro il presente è solo disordine."

domenica 19 agosto 2018

Recensione di "Per i buoni sentimenti rivolgetevi altrove" di Roberto Carboni, Fratelli Frilli Editori.

Recensione di "Per i buoni sentimenti rivolgetevi altrove" di Roberto CarboniFratelli Frilli Editori.
Il titolo è una garanzia: non ci sono buoni sentimenti in questo romanzo. C'è tanta avidità, molta cattiveria e una buona dose di violenza. Ingredienti così ben amalgamati da renderlo un giallo speciale. E' speciale infatti Lucio Zanotti, il protagonista, che con una partita a scacchi pensa di risolvere e giocarsi la vita. Il lettore può solo volergli bene e stare in ansia per la sua sorte. Nessun buon sentimento suscita invece sua moglie che, fin dalla prima pagina, il lettore vorrebbe vedere morta. Il cadavere con la testa spezzata, però, non sarà il suo ma quello di un uomo. Ma quale uomo? Tutto appare com'è e nulla è come appare. Su questa affermazione ruota l'intero giallo. Un buon stile narrativo che scorre e a tratti corre facendo venire al lettore un bel fiatone. Un gioco di finzioni. L'autore prende in giro il lettore che ben contento lo lascia fare. Sa che non verranno deluse le sue aspettative soprattutto quando gli regalerà un po' d'amore, quell'amore che Lucio ha ben vivo dentro di sé e che è solo per una donna: sua madre.

Recensione de "L'eco del peccato" di Valerio Marra edizioni Alter Ego Edizioni

Recensione de "L'eco del peccato" di Valerio Marra edizioni Alter Ego Edizioni
Frascati: un giovane assicuratore con la passione per il calcio muore in seguito ad un incidente stradale che al vice questore Festa appare tutto fuorché una triste casualità. L’indagine è ben architettata e i particolari descritti sono tutti funzionali alla storia, così come gli indiziati che via a via vengono scagionati. Ogni personaggio porta una croce ovvero un passato che limita il suo presente. Ottima la capacità dell'autore di passare dall'indagine vera e propria alla parte intimistica senza stancare il lettore. Il giallo strappa anche qualche sorriso e mette il lettore davanti ad una grande verità: che la vita va vissuta e non sopravvissuta. Efficienti e mai eccessive le frasi espresse in dialetto napoletano che esaltano la grande simpatia dei partenopei. E' inserito senza cadere nel ridicolo anche il mondo del soprannaturale: i lupi mannari esisteranno davvero?
Inoltre l'autore, con una scrittura garbata che mai sconfina in assurdi 'voli' letterari, regala al lettore un po' di poesia:
“Il silenzio ha le ali.
Può planare come un soffio di vento tra le montagne, scavalcare le nuvole e volare oltre l'universo. Ha le ali immerse nei colori dell'arcobaleno e spruzzate con polvere di farfalla.
Nel silenzio puoi volare anche tu.
Puoi sfiorare le stelle più luminose e rivedere gli occhi di chi si trova lassù.
D'un tratto, quella magia si spezzerà, facendoti atterrare bruscamente con i piedi per terra.
Lasciando tra le tue mani i ricordi più belli e solo un briciolo di polvere di stelle.”
Uno stile letterario scorrevole e una buona capacità descrittiva fanno di questo giallo un gran bel romanzo.

sabato 18 agosto 2018

Recensione di "Boccadoro e il cappotto rosso" di Armando d'Amaro Fratelli Frilli Editori

Recensione di "Boccadoro e il cappotto rosso" di Armando d'Amaro Fratelli Frilli Editori
Siamo a Genova in un lontano 1939. Sotto il ponte di Sant'Agata viene ritrovato il cadavere di una donna morta accoltellata. Le indagini del commissario Boccadoro, a cui viene assegnato il caso, vengono ostacolate dal Questore di Genova, che vorrebbe salvare il buon nome di un medico coinvolto nell'omicidio, amico dei 'potenti', a discapito però di un giovane ribelle. Nel frattempo il Bisagno esonda causando vittime e innumerevoli disastri. Le disumane leggi razziali, la morte e la descrizione di una Genova in pieno degrado sociale e materiale lasciano al lettore notevoli spunti di riflessione, inframezzati a pagine di autentica umanità.
Uno stile letterario ineccepibile che tiene alta l'attenzione del lettore per l'originalità della narrazione che l'autore inframezza con preziose annotazioni. Tali note, che non risultano mai pesanti e tanto meno inopportune, forniscono al lettore preziosi cenni storici, conducendolo in una piacevole ed interessante lettura.

venerdì 3 agosto 2018

Recensione di" Genova d'autore", autori vari, Morellini Editore

Recensione di" Genova d'autore", autori vari, Morellini Editore
Genova è tanta -roba-.Ti sorprende oppure ti lascia così come ti ha trovato. E' passionale ma nello stesso tempo fredda e calcolatrice. E' egoista ma sa essere anche molto generosa. E' coraggiosa e sa rimboccarsi le maniche. Falsa e onesta è comunque Genova. E' la superba e lo sarà per sempre. Sono di parte, lo so. Genova è la mia città anche se non vivo più tra i suoi caruggi da diversi anni. Sono felice di averla ritrovata in questi 11 racconti che abbracciano Genova e tutti, anche le città, hanno bisogno di un abbraccio.
Ed è vero come scrive Barbara Fiorio: “I genovesi non portano in giro facce allegre, maniman che qualcuno si faccia l'idea sbagliata”, ma i genovesi, aggiungo io, quando ridono lo fanno con il cuore.