Recensione di "Caldo amaro" di Sara Ferri, Alter Ego Edizioni
Siamo a Pesaro in estate, un'estate torrida. La città è sconvolta da un feroce crimine e Noelia, giovane biologa, si troverà coinvolta nelle indagini in quanto il laboratorio dove lavora viene chiamato per affiancare i Carabinieri e la Polizia che si occupano del caso. L'indagine risulta fin da subito complessa, presente e passato si amalgamano così come la rabbia, l'odio, l'amore, si mescolano. Le dinamiche umane sono affrontate senza fronzoli e inutili voli di pensiero. Una trama accattivante, una scrittura fluida che mantiene un buon ritmo per tutta la durata del giallo. Non ci sono buchi e nemmeno tempi morti. Tutto è in perfetto equilibrio.
Caldo amaro è il suo giallo d'esordio. Ho già letto il successivo “Dimentica la notte”. Mi sento di dire quindi che l'autrice, per me, ha tutte le carte in regola per collocarsi tra le più brave scrittrici di gialli che io abbia mai letto.
Sara, a quando il prossimo?
Caldo amaro è il suo giallo d'esordio. Ho già letto il successivo “Dimentica la notte”. Mi sento di dire quindi che l'autrice, per me, ha tutte le carte in regola per collocarsi tra le più brave scrittrici di gialli che io abbia mai letto.
Sara, a quando il prossimo?