giovedì 30 settembre 2021

Recensione de "Il tocco del piccolo angelo" di Fiorenza Pistocchi, Neos Edizioni.

Recensione de "Il tocco del piccolo angelo" di Fiorenza Pistocchi, Neos Edizioni.

"Linette, giovane, capelli crespi e occhi abbaglianti, ha un passato doloroso. Sta iniziando una nuova vita, ma le visioni che le scorrono nelle vene insieme al sangue creolo, offuscano la realtà. Un omicidio la obbligherà a chiarire la natura delle sue percezioni e a lottare per se stessa e per gli affetti in cui crede.
Lambrate, periferia di Milano. Il corpo di una donna viene trovato sotto il viadotto della tangenziale.
Inizia un’inchiesta lunga e problematica dalla quale faticano a emergere i moventi dell’assassinio. Il commissario Perego si imbatte nell’inatteso…"
Uno stile letterario elegante, preciso senza fronzoli. Una penna sicura quella della Pistocchi che cattura il lettore attraverso le emozioni che via via la storia susciterà in lui. Personaggi bene caratterizzati, luoghi ben descritti. Un giallo carico di umanità e sentimenti. Rabbia, gioia, dolore, orrore sono gli ingredienti di questa storia dove l’amore materno prevale su tutto e tutti. All’autrice va il merito di avere scritto un romanzo senza “luoghi comuni” e senza alcuna “sdolcinatura”. Ancora una volta la Pistocchi ha dimostrato di avere una grande sensibilità e di osservare il genere umano nella sua interezza e fragilità.


lunedì 20 settembre 2021

Recensione di "I quaderni botanici di Madame Lucie" di Mélissa Da Costa - Auteure, Rizzoli edizioni.

Recensione di "I quaderni botanici di Madame Lucie" di Mélissa Da Costa - Auteure, Rizzoli edizioni.

"Fuori è l'estate luminosa e insopportabile di luglio quando Amande Luzin, trent'anni, entra per la prima volta nella casa che ha affittato nelle campagne francesi dell'Auvergne. Ad accoglierla, come una benedizione, trova finestre sbarrate, buio, silenzio; un rifugio. È qui, lontano da tutti, che ha deciso di nascondersi dopo la morte improvvisa di suo marito e della bambina che portava in grembo. Fuori è l'estate ma Amande non la guarda, non apre mai le imposte. Non vuole più, nella sua vita, l'interferenza della luce. Finché, in uno di quei giorni tutti uguali, ovattati e spenti, trova alcuni strani appunti lasciati lì dalla vecchia proprietaria, Madame Lucie: su agende e calendari, scritte in una bella grafia tonda, ci sono semplici e dettagliate indicazioni per la cura del giardino, una specie di lunario fatto in casa. La terra è lì, appena oltre la porta, abbandonata e incolta. Amande è una giovane donna di città, che non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure suo malgrado si trova a cedere; interra il primo seme, vedrà spuntare
un germoglio: nella palude del suo dolore, una piccola, fragrante, promessa di futuro."
Con una scrittura chiara e senza inutili fronzoli, pungente al punto giusto, Mélissa Da Costa consegna al lettore delle pagine che raccontano il dolore, la sofferenza e la depressione conseguenti a un doppio lutto. La protagonista racconta la sua rovinosa caduta ma anche la sua risalita e conseguente rinascita.
Perché elaborare e superare il dolore causato da un lutto è sempre un percorso lento e tortuoso che non conosce vie più brevi e alternative, soprattutto se a morire è l’altra metà del nostro cielo e quella dolce bambina che avevamo in grembo. Amande, la protagonista, decide di allontanarsi dagli affetti più cari e dalla sua casa per rintanarsi in campagna, in una casa isolata nell’Auvergne, per poter dimenticare ogni cosa, anche se stessa.
Davvero si può continuare a vivere nonostante quella "rumorosa e ingombrante" assenza? Davvero possiamo trovare un gancio, un àncora di salvezza a cui aggrapparci per ricominciare a vivere? La casa che Amande sceglie come nuova dimora, dove decide di custodire il suo dolore, si rivela fondamentale. La stessa casa è stata custode di un altro dolore, quella della proprietaria precedente, con la quale Amande instaura un dialogo attraverso gli appunti di giardinaggio che trova sparsi per casa. Saranno così i fiori, l'orto e la terra a salvare Amande.
Un romanzo decisamente forte che parla di morte ma che profuma di vita, che celebra la vita nonostante la morte, che urla dolore, perché il dolore non va nascosto ma accolto.


Mi piace
Commenta

martedì 7 settembre 2021

Recensione di "La Ragazza nella Nebbia" di Donato Carrisi, Longanesi editore.

 Recensione di "La Ragazza nella Nebbia" di Donato Carrisi, Longanesi editore.

"La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso "mediatico". Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'"audience". Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?"
Un ottimo giallo psicologico. Il ritmo della narrazione, anche se è lento, tiene alta l’attenzione del lettore. Anche l'azione è minima ma è ciò che rende questo romanzo un grande romanzo giallo. Il punto di vista è alternato tra presente e passato. Tre sono i personaggi principali: l’agente speciale Vogel, lo psichiatra Flores e il professore Martini, insegnante di Anna Lou una ragazzina di sedici anni dai capelli rossi e amante dei gatti, che un giorno scompare.
Quello che rende particolarmente interessante questo romanzo è che non si cerca la ragazza ma il colpevole. Tutto è mirato a stanare colui che ha rapito la ragazza. Carrisi ha uno stile tutto suo: freddo, preciso, calcolato, disarmante. I colpi di scena si susseguono senza creare disordine. Nessun personaggio è stereotipato, perché come le persone vere ognuno di loro ha pregi e difetti, anche se “... è il cattivo che fa la storia, perché è il male il vero motore di ogni racconto.”