martedì 28 febbraio 2023

Recensione di "Via XX Settembre di Simonetta Agnello Hornby, Giangiacomo Feltrinelli Editore

Recensione di "Via XX Settembre di Simonetta Agnello Hornby, Giangiacomo Feltrinelli Editore

"Via XX Settembre si trova poco lontano dal teatro Politeama, nel cuore di Palermo: è qui che nel 1958, lasciata Agrigento, viene a vivere la famiglia Agnello. Simonetta ha tredici anni, sta per entrare al ginnasio - il trasferimento è stato deciso per offrire a lei e alla sorella Chiara una vita più stimolante. A Palermo si instaura un nuovo equilibrio familiare - il padre è spesso assente per seguire la campagna, ritmi e abitudini sono dettati con ferrea dolcezza dalla madre. A ribadire la continuità col passato, il piccolo mondo fatto di zii, cugini, persone di casa, amici, parenti. Sullo sfondo, ma in realtà protagonista, una città in cui alle ferite della guerra si stanno aggiungendo quelle, persino più devastanti, della speculazione edilizia..."
Un romanzo coraggioso raccontato con delicatezza e intelligenza. Amore, desiderio, politica, società, lavoro, paura e “donna”. La donna in tutte le sue sfaccettature e sfumature. L’autrice fotografa una realtà, la sua realtà, quella più intima. Una narrazione scorrevole dove la Agnello descrive un suo periodo di transizione, da Agrigento a Palermo. Attraverso le pagine di questo romanzo la figura femminile viene messa in risalto e descritta come la parte "pulita” di un tessuto sociale sporcato dagli uomini che sono invece corrotti, collusi e mafiosi. L’autrice racconta se stessa e la sua ingombrante famiglia. I ricordi dell’adolescenza si mescolano con quelli adulti, il desiderio cede il passo alla rinuncia. Un romanzo piacevolissimo, una testimonianza di vita, di ciò che è stato, in un Italia che arranca.



martedì 21 febbraio 2023

Recensione di "Ascoltami" di Tess Gerritsen, Longanesi editore.

Recensione di "Ascoltami" di Tess Gerritsen, Longanesi editore.

“Sofia Suarez, vedova tranquilla, infermiera amabile, vicina apprezzata da tutto il quartiere è stata assassinata. Ma chi è stato? E perché? Se lo chiedono la detective della Omicidi di Boston Jane Rizzoli e il medico legale Maura Isles mentre osservano il cadavere della donna uccisa a colpi di martello. L'omicidio, infatti, sembra non avere alcun senso: chi avrebbe potuto avercela con quella donna così mite e benvoluta? Il duo brancola nel buio, nessuna pista sembra promettente, così iniziano a scavare nel passato di Sofia, che si rivelerà essere diverso da quel che pareva… Nel frattempo, qualcun altro comincia a sospettare che nel proprio quartiere stia succedendo qualcosa di strano. Si tratta di Angela Rizzoli, madre di Jane, che, oltre al sangue, condivide con la figlia il talento di percepire il pericolo prima di chiunque altro. E Angela stavolta ha la netta sensazione che dei semplici pettegolezzi nascondano in realtà qualcosa di inquietante: i nuovi inquilini dell'appartamento di fronte, la ragazza fuggita dalla casa in fondo all'isolato e altri piccoli eventi che potrebbero essere collegati tra loro. Jane fatica a credere alle congetture della madre, nota per la sua fervida immaginazione e il gusto per la tragedia. E così Angela si ritroverà a indagare da sola tra i suoi vicini, temendo che in mezzo a loro ci sia un lupo in agguato, mentre Jane e Maura, assorbite dal loro caso, rischiano di non udire in tempo le sue grida di avvertimento...”
Un giallo perfetto. Movente, assassino, vittima. Tre ingredienti dosati con cura, cucinati con passione e metodo.
Con una prosa che la contraddistingue ormai da tanto tempo, Tess Gerritsen ha confezionato un romanzo giallo intrigante. L’autrice non si dilunga in noiose descrizioni. Va al sodo. E fa centro. Tutto quello che viene narrato e mostrato al lettore ha senso. Non bisogna farsi troppe domande perché è quasi impossibile scoprire chi sia l’assassino. L’autrice lo ha occultato fino all’ultimo. E per quanto possa sembrare impossibile, ciò che trionfa in questo libro è l’amore. Quell’amore che “oltre al coraggio, a volte richiede il silenzio.”



venerdì 3 febbraio 2023

Recensione di "Tutto chiede salvezza" di #DanieleMencarelli, Mondadori editore.

Recensione di "Tutto chiede salvezza" di #DanieleMencarelli, Mondadori editore.

"Ha vent'anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, un'estate di Mondiali. Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto: cinque uomini ai margini del mondo..."
Un romanzo straordinario. Una storia straordinaria. La trama ha uno sviluppo lineare con un "Io narrante", il protagonista nonché l’autore del romanzo. Il libro è suddiviso in sette capitoli rispondenti ai sette giorni di TSO. Ansia, depressione, schizofrenia, bipolarità, catatonia: una miscela di ingredienti esplosivi. Eppure veri. Veri sempre. Aspetti veri in un mondo che non conosciamo, che rifiutiamo. Il mondo degli altri. La storia, però, ce lo insegna (storia che puntualmente per comodità dimentichiamo) che “gli altri siamo noi”. E il perno sul quale gira il romanzo è proprio “l’altro”, l’essere umano, così fragile, così consumato dentro, così impotente fuori.
Perché tutto chiede salvezza e tutto andrebbe salvato: “Perché i matti, i malati, vanno curati, mentre le parole, il dialogo, è merce riservata ai sani.”
La capacità descrittiva dell’autore rende questo romanzo speciale. Le sensazioni che Mencarelli riesce a trasmettere disarmano il lettore.
Il lettore non può fare a meno di chiederselo: “E se un giorno io diventassi come uno di loro: catatonico, schizofrenico… consumato, consumato nel cuore. Consumato al centro dove il cuore batte.
Basta talmente poco per entrare nel tunnel. Meno di quello che immaginiamo. Eppure i matti sono sempre e solo gli altri. Quelli che fanno paura. La mente umana è complessa, è vero, non educata ad accogliere il prossimo, a riconoscere le emozioni. Veloce ad esprimere giudizi... che non sono i selfie a renderci felici lo sappiamo tutti, eppure è in base a questo che stabiliamo che sia felice e chi no. I rapporti umani sono complessi, anche questo è vero. Daniele durante il suo TSO ne ha la certezza, ma sono proprio i rapporti umani a essere necessari, perché siamo tutti a rischio di solitudine. Tutti, chi più chi meno, abbiamo un contenzioso con la solitudine. E tutti abbiamo bisogno di salvezza. Il problema è che non sappiamo chiederla. Siamo occupati ad apparire invece di essere.