Recensione di "La Ragazza nella Nebbia" di Donato Carrisi, Longanesi editore.
"La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l'auto dell'agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l'agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt'altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso "mediatico". Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l'indagine grazie all'attenzione e alle pressioni del "pubblico a casa". Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua "firma". Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, sicuro dei propri metodi, per far sì che un crimine riceva ciò che realmente gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un'"audience". Sono passati due mesi da tutto questo, e l'agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì? Perché quell'incidente? Ma soprattutto, visto che è illeso, a chi appartiene il sangue che ha sui vestiti?"
Un ottimo giallo psicologico. Il ritmo della narrazione, anche se è lento, tiene alta l’attenzione del lettore. Anche l'azione è minima ma è ciò che rende questo romanzo un grande romanzo giallo. Il punto di vista è alternato tra presente e passato. Tre sono i personaggi principali: l’agente speciale Vogel, lo psichiatra Flores e il professore Martini, insegnante di Anna Lou una ragazzina di sedici anni dai capelli rossi e amante dei gatti, che un giorno scompare.
Quello che rende particolarmente interessante questo romanzo è che non si cerca la ragazza ma il colpevole. Tutto è mirato a stanare colui che ha rapito la ragazza. Carrisi ha uno stile tutto suo: freddo, preciso, calcolato, disarmante. I colpi di scena si susseguono senza creare disordine. Nessun personaggio è stereotipato, perché come le persone vere ognuno di loro ha pregi e difetti, anche se “... è il cattivo che fa la storia, perché è il male il vero motore di ogni racconto.”
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