Recensione de "La famiglia perfetta" di Shalini Boland, Newton Compton editori.
"Quest’anno, per le vacanze estive, Beth e Niall Kildare hanno deciso di fare le cose in grande: si scambieranno la casa con Renzo e Amber Mason. I Kildare e i loro figli trascorreranno l’estate nella stupenda villa italiana dei Mason, mentre questi ultimi la passeranno nell’accogliente cottage dei Kildare nel Dorset. La villa sulla Costiera amalfitana è davvero incredibile, e i Kildare si godono giornate all’insegna del sole e delle nuotate in piscina. Ma proprio quando sembra che nulla possa guastare la vacanza, Beth scopre in fondo a un armadio una vecchia foto che ritrae Niall insieme ad Amber Mason. I due si conoscevano già? E se è così, perché suo marito non gliel’ha detto? Beth decide di chiedere direttamente a Niall, ma l’atteggiamento elusivo del marito la fa andare su tutte le furie, tanto da spingerla ad allontanarsi per recuperare la calma. Quando ritorna alla villa, trova Niall riverso sulla terrazza della piscina. Morto. Chi può aver fatto una cosa simile? E, soprattutto, lei e i bambini sono in pericolo? La vacanza da sogno si trasforma così nel più spaventoso degli incubi…”
Un romanzo giallo molto accattivante.
La narrazione si sviluppa in prima persona, attraverso l’alternarsi di due voci femminili, quella di Beth e Amber, le due protagoniste. La Boland è molto abile nel passare da un personaggio all’altro. Lo stile narrativo è semplice e il ritmo è rapido e incalzante. Le descrizioni degli ambienti e la caratterizzazione dei personaggi sono pressoché perfetti. Un giallo carico di luci e ombre. Amore e odio si alternano così come il dolore e la gioia. Ottimi tutti gli show, don't tell. La Boland sa come arrivare al lettore toccando le sue corde più sensibili portando a galla emozioni contrastanti.
“La famiglia perfetta” risulta essere un ottimo giallo grazie anche ai dialoghi così precisi, curati e mai ripetitivi. Vivace e dettagliata la descrizione dei due mondi, quello di Amber (costiera amalfitana) e quello di Beth (Inghilterra). L’autrice descrive magistralmente le dinamiche tossiche che possono instaurarsi in una coppia. Ottimo il finale che risulta essere conforme alla trama e nello stesso tempo inaspettato.
“L’amore non è semplicemente un sentimento. È una cosa fisica, tangibile. Una cosa terribile”
Forse… o forse no, aggiungo io.