Recensione di "Pavia sporca estate" di Alessandro Reali, edito da Fratelli Frilli Editori
Il cadavere di un imprenditore, Marco Alibrandi, chiacchierato per una brutta storia di tangenti, viene trovato sulla riva del Ticino. Si ipotizza un suicidio ma la sorella, la signora Lucia Alibrandi, ingaggia Gigi Sambuco perché vuole vederci chiaro. Lei è convinta che si tratti di un omicidio. E così ecco che si presenta un nuovo caso per la coppia di investigatori Sambuco-Dell'Oro. Questo nuovo ingaggio avviene, però, in un momento particolare della vita dei nostri due uomini.
Sambuco ha oramai concretizzato la sua relazione con Marzia trasformandola in un vera e propria relazione extraconiugale, relazione della quale non riesce più a fare a meno.
Dell'Oro è sempre più, eroticamente parlando, impegnato e questo inizia a fargli venire qualche dubbio sulla sua sanità mentale.
Nonostante i loro problemi personali, indagano sul caso con serietà e attenzione trovandosi così ad affrontare politici in declino, imprenditori malavitosi, delinquenti comuni e famiglie borghesi che nascondono pericolosi segreti. Seguiranno e conquisteranno la verità che si paleserà con dolore.
Anche questa volta Reali fa centro grazie alla sua scrittura fluida, efficace e mai pesante. La trama è intrigante, l'epilogo sorprendente. Quel che l'autore racconta in questo suo ultimo romanzo è un argomento sempre attuale: corruzione, tangenti, omertà. I personaggi sono ben delineati così come i loro profili psicologici. È proprio la parte psicologica che rende -non comune- questo giallo. Reali tratta gli aspetti più tristi e reconditi dell'essere umano con molta sensibilità, senza impartire insegnamenti e senza imporre le sue riflessioni. Lascia al lettore la libertà di riflettere e di decidere lui da che parte stare e con chi stare. L'autore fornisce al lettore gli elementi necessari per riflettere su argomenti come la solitudine, l'angoscia, la rabbia, l'invidia, l'avidità, e, per meglio dire, su tutti quei sentimenti che purtroppo a volte sfociano in una brutale follia.
Un giallo che è più di un giallo, perché è un romanzo intimista.
Sambuco ha oramai concretizzato la sua relazione con Marzia trasformandola in un vera e propria relazione extraconiugale, relazione della quale non riesce più a fare a meno.
Dell'Oro è sempre più, eroticamente parlando, impegnato e questo inizia a fargli venire qualche dubbio sulla sua sanità mentale.
Nonostante i loro problemi personali, indagano sul caso con serietà e attenzione trovandosi così ad affrontare politici in declino, imprenditori malavitosi, delinquenti comuni e famiglie borghesi che nascondono pericolosi segreti. Seguiranno e conquisteranno la verità che si paleserà con dolore.
Anche questa volta Reali fa centro grazie alla sua scrittura fluida, efficace e mai pesante. La trama è intrigante, l'epilogo sorprendente. Quel che l'autore racconta in questo suo ultimo romanzo è un argomento sempre attuale: corruzione, tangenti, omertà. I personaggi sono ben delineati così come i loro profili psicologici. È proprio la parte psicologica che rende -non comune- questo giallo. Reali tratta gli aspetti più tristi e reconditi dell'essere umano con molta sensibilità, senza impartire insegnamenti e senza imporre le sue riflessioni. Lascia al lettore la libertà di riflettere e di decidere lui da che parte stare e con chi stare. L'autore fornisce al lettore gli elementi necessari per riflettere su argomenti come la solitudine, l'angoscia, la rabbia, l'invidia, l'avidità, e, per meglio dire, su tutti quei sentimenti che purtroppo a volte sfociano in una brutale follia.
Un giallo che è più di un giallo, perché è un romanzo intimista.
Nessun commento:
Posta un commento