Recensione di "Donne dell'anima mia" di Isabel Allende, feltrinelli editore
Davanti a un libro -così-, terminata la lettura di un libro -così- rimango immobile e piango. Piango quello che ho e che molto spesso do per scontato. Dolore e gioia si danno la mano e si sostengono. Perché non tutte le lacrime sono un male e perché il dolore trova la luce, viene a galla e ti fa compagnia.
Isabel Allende, sostenitrice da sempre della lotta femminista, dedica questo suo ultimo romanzo alle -donne dell'anima sua-. Rivive e ripercorre i ricordi e racconta il legame con le donne della sua vita, presenti fin dall’infanzia. Racconta con dolcezza di Panchita, la sua adorata mamma; di sua figlia Paula, alla quale ha dovuto dire addio troppo presto, anche se con lei parla tutte le mattine. E poi ancora racconta di Margaret Atwood, scrittrice, ambientalista e attivista canadese; dell’ex presidente cilena Michelle Bachele; di Virginia Woolf e della cantautrice e pittrice Violeta Parra.
Per la Allende il femminismo è una filosofia di vita, è un inno alla dignità e al coraggio e non per sentirsi migliori dell'uomo ma per essere uguali a lui. Cosa che non è così sempre scontata e che spesso ridicolizza i termini -femminismo- e -femministe-.
Isabel Allende ha creato la -Fondazione Isabel Allende- per rendere omaggio alla memoria di sua figlia Paula, prematuramente scomparsa a 29 anni. Durante la sua vita la figlia aveva lavorato come volontaria presso le comunità povere del Venezuela e della Spagna, offrendo il suo tempo come psicologa. La Fondazione ha come missione quella di dedicarsi alla lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini in tutta la California e sostiene le giovani vittime della tratta di minori. La Fondazione lotta per garantire alle donne il diritto alla riproduzione, all’indipendenza economica e alla libertà dalla violenza.
Perché il femminismo è una filosofia di vita e non qualcosa da sfoggiare per tranquillizzare la coscienza e mettersi in mostra. Il femminismo è qualcosa di più di una giornata dedicata alla donna.
Donne, leggete questo libro, perché queste pagine servono proprio a noi.
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