Recensione di "I monti negati" di Francesco Mancuso, Leucotea.it edizioni.
"Tonno - un piccolo paesino nell’appennino alle spalle di Genova. È lì che scompare Agata Banchero ed è lì, tra le ancestralità della montagna, che Nicola Piccoli, giovane avvocato d’origine calabrese, ha deciso di stabilirsi. Ed è la scomparsa, turbando l’ordito della quotidianità, a rivelare un intreccio in cui il micro mondo diviene croce-via dinamico delle vite, delle passioni e del malaffare coinvolgendo Nicola in un’indagine che andrà ben oltre i confini cittadini fino a rivelargli anche qualcosa di sé."
Una scrittura precisa, attenta e sicura. Una storia accattivante. Luoghi bene descritti, personaggi ben caratterizzati. Quello che ho apprezzato di questo romanzo giallo è la sua struttura così perfetta. Compaiono tutte le fasi, ovvero la situazione iniziale, la rottura o complicazione, il Climax, lo scioglimento e la conclusione.
Tutto è chiaro, persino i sentimenti. Si prova empatia per il giovane avvocato Piccoli che vaga per i -suoi monti- in cerca anche di se stesso e... della verità.
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