Recensione de "Le api non vedono il rosso" di Giorgio Scianna, Einaudi editore.
“Una sera come tante Giulio torna dall'ufficio, e davanti al cancello della sua casa di Pavia trova ad aspettarlo una frotta di giornalisti. Dall'altra parte dell'Italia un'auto ha travolto e ucciso una bambina, sebbene nessuno la stesse conducendo. Era una macchina a guida autonoma, e l'ingegnere che si è occupato del progetto è proprio lui. Fino a un istante prima Giulio era un marito e un padre qualunque, con un lavoro sicuro, una famiglia che gli voleva bene e lo aspettava a casa per cena: adesso è al centro di un assedio. I litigi con la moglie, le discussioni con i ragazzi che nel frattempo diventano sempre più adulti, la cronaca cittadina che mormora e soprattutto la strategia difensiva da preparare con l'avvocato. E così, mentre Tania cerca di salvare il loro matrimonio, mentre Chiara si chiude in se stessa e Ale si prende cura di uno dei bambini in difficoltà a cui fa da allenatore di calcio, Giulio si ritrova all'improvviso nell'occhio del ciclone. Chi è il responsabile di quella morte: il conducente o il progettista? Quando inizia il processo, i suoi colloqui con il giudice sono un duello psicologico, un botta e risposta e insieme una strettissima danza a due. Tra ritmi serrati da romanzo processuale e il racconto intimo di una famiglia di fronte alla prova più difficile, Scianna affronta argomenti inesplorati, che hanno a che fare con l'etica del futuro, l'intelligenza artificiale e le zone d'ombra delle nostre responsabilità individuali.”
Un’idea originale e accattivante, una scrittura fluida e chiara, uno stile letterario consono alla storia, personaggi e ambienti ben caratterizzati… tutto questo fa di questo romanzo, un ottimo romanzo.
E non solo. Quello che fa grande questo libro sono le descrizioni delle emozioni, che sono tante e tutte contrastanti.
“Di chi è la colpa quando la colpa non c’è?” ma soprattutto trovato il colpevole il caso si risolve?
L’autore pone il lettore davanti a tanti interrogativi. Ribalta la vita del protagonista e della sua famiglia che da un momento all’altro è sulla bocca di tutti. Tutti giudici. È sempre necessario trovare il colpevole. Non sarebbe meglio capire, invece, il motivo per il quale le cose accadono?
Non so se esistano auto così avanzate come la Chandra ma credo che in futuro questo potrebbe essere possibile. L’idea mi spaventa. Quello che accade a Giulio nel romanzo (quindi nella fiction), potrebbe anche accadere a noi nella vita reale. E purtroppo nella vita reale esistono i social…