lunedì 13 ottobre 2025

Recensione di "Dal terrazzo e piccole fughe" di Zena Roncada, edizioni temposospeso.

Recensione di "Dal terrazzo e piccole fughe" di Zena Roncada, edizioni temposospeso.


"In 87 brevi racconti, l’autrice ci dona miniature che attraversano le stagioni, accolte come amiche e pensieri floreali che resistono alla malinconia. Ci racconta il suo amore per il terrazzo, ma anche per le strade, che nella pianura lasciano andare via (ma poi riportano sempre a casa), con uno sguardo fresco e complice della vita in tutte le sfumature."

Non è un romanzo, non è una raccolta di poesie. Eppure è tanto. Questo scritto è un dono, una carezza che salva da questo tempo ingannevole e rumoroso.
Tempo. Tempo. Tempo. È sempre una questione di tempo, quello quantificabile in minuti, ore, giorni, mesi e anni.
Tempo. Tempo. Tempo. È sempre una questione di tempo quello qualificabile in gesti, pensieri, riflessioni, emozioni e parole. E il tempo -quantificabile- e -qualificabile- andrebbe speso bene, proprio perché passa, proprio perché segna, a volte graffia.
Zena ci invita a riflettere sulla qualità del tempo, su quello che abbiamo vissuto, che viviamo e che forse, chissà, vivremo ancora.
L’autrice ci aiuta a porgere sguardi precisi e curiosi carichi di consapevolezza e speranza. Sguardi verso il terrazzo, verso strade, verso i sentimenti, i colori e le loro sfumature. È colmo di vita questo libro carico di pagine che arrivano leggere, ma che elargiscono energia e forza. Ricco di buoni propositi. Pagine che profumano di erba appena tagliata e di pane appena sfornato, che insegnano a cogliere quello che di bello la vita ci dà e a non piangere quello che ci toglie. È un susseguirsi di stagioni la nostra vita e Zena lo spiega attraverso i colori che riesce a dare alle parole.
Un piccolo capolavoro, terreno fertile di salvezza.



venerdì 3 ottobre 2025

Recensione di "Come le lucciole" di Francesca Pongiluppi (Vera Vittoria Rossa) Solferino edizioni.

Recensione di "Come le lucciole" di Francesca Pongiluppi (Vera Vittoria Rossa) Solferino edizioni.


"Alla vigilia del G8 di Genova, mentre i suoi compagni si preparano alla grande protesta destinata a segnare tristemente l’inizio del nuovo millennio, Sonia antepone, per la prima volta, se stessa al movimento. Deve mettere ordine nel suo passato, congelato nel 1984 con la morte di Jolanda, che è stata come una seconda madre per lei. Ora anche il marito di lei, Giannetto, è mancato, e la vita sembra convocare Sonia a Ca’ Mimosa, la casa delle sue vacanze di bambina, in alto tra le rocce di un paese lontano dal mare. Per un addio o per un nuovo inizio? Quando Sonia riesce a entrare nella misteriosa «camera verde», a cui mai aveva avuto accesso nelle estati della sua infanzia, scopre l’incontro più importante: quello con il diario di Jolanda. E le pagine, come un bisturi, aprono ferite inattese, svelano segreti sconcertanti: la storia di Jojo, i suoi anni di sfruttamento nella Libia coloniale, l’approdo in Liguria, l’incontro con Giannetto, la guerra e la Resistenza, un amore capace di tornare in altre forme. Immergendosi in quella vita, Sonia ha la sensazione di liberare Jolanda e di liberare se stessa, ritrovando una dimensione più autentica della militanza e della lotta. "Come le lucciole" è un romanzo politico e di formazione, che racconta un’impresa capace di unire attraverso il tempo le anime di donne diversissime: la ricerca del proprio posto nel mondo e di nuovi modi di abitarlo."

Un romanzo politico e sociale, disposto su due piani temporali: quello contemporaneo e quello dell'epoca fascista, che l’autrice intreccia con abilità. Guerra, violenza, abuso, ideali, giustizia, libertà e uguaglianza. Sono questi gli ingredienti di "Come le lucciole", un libro che pagina dopo pagina cattura l’attenzione del lettore, il quale non potrà che confrontarsi con una grande verità, ovvero che la memoria è l’unica arma che tutti noi abbiamo per evitare di ripetere gli errori del passato.
La scrittura della Pongiluppi è una scrittura precisa e allo stesso tempo empatica. Riesce a emozionare scuotendo l’animo del lettore che è costretto a riflettere su quale sia la strada giusta da intraprendere quando tutto fuori grida odio e intolleranza, quando fuori tutto brucia e l’aria diventa irrespirabile.
Un romanzo coraggioso dal forte impatto emotivo che va letto con occhi severi e imparziali.

"Ho ricevuto l’eredità del vero, in un momento cruciale per chi amo e per ciò in cui credo. Di me ho imparato che, se non posso essere in primis fedele e me stessa, non riesco più a sentirmi bene con gli altri. E forse, non riesco nemmeno a esser loro fedele."

Un romanzo che graffia e segna. E che grida che la violenza non può essere mai giustificata. E che la forza di un ricordo è necessaria per affrontare il presente, fondamentale per pensare al futuro.



lunedì 22 settembre 2025

Recensione di "Vola golondrina" di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, edizioni Giunti Editore

Recensione di "Vola golondrina" di Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, edizioni Giunti Editore

"Montefosco, paese dell'Appennino Tosco-Emiliano, pochi giorni prima delle elezioni del 18 aprile 1948. Il silenzio notturno è rotto dal rumore di una moto lanciata lungo la strada principale, mentre il suo guidatore canta a squarciagola con un accento straniero. Questo episodio si ripete per diverse notti, fino a che in una casa abbandonata viene trovato il cadavere di un uomo ucciso barbaramente, accanto alla sua motocicletta, una vecchia Guzzi GT 17 con sidecar. Bologna, 1972: in maggio le elezioni decreteranno l'inaspettato successo del Movimento sociale italiano- Destra nazionale. La giovanissima giornalista Penelope Rocchi, detta Lope, deve tornare a Montefosco, dove è nata, per scrivere un pezzo su Ardito Richeldi, candidato nelle liste del MSI e coinvolto in uno scandalo legato al finanziamento di gruppi neofascisti. Ardito è stato ucciso dai colpi di una Ruby, pistola degli anni '30 di fabbricazione spagnola ormai sparita dalla circolazione. Spagna, 1936. Allo scoppio della guerra civile il comunista italiano Pedro e l'anarchico Bakunin – fuggiti dalle persecuzioni fasciste attraverso la Francia – si sono uniti alle Brigate Internazionali: è qui che Pedro ha incontrato la militante Golondrina, se ne è innamorato e con lei ha dato vita alla piccola Maria… C'è un filo rosso che unisce questi personaggi e le loro storie: toccherà a Lope Rocchi trovarlo, stringerlo tra le dita, riavvolgerlo fino a far luce su ogni evento. Perché solo le donne e gli uomini che sanno fare i conti con i fantasmi del passato sono davvero liberi."

I fantasmi del passato possono sagomare il presente?
In questo storia pare proprio di sì.
Il romanzo si snoda in trentotto capitoli ben congegnati e in contesti storici diversi. Ogni pagina intreccia resistenza, speranza e idealismo.
La prosa di Guccini e Macchiavelli è una prosa fluida e nello stesso tempo precisa. Tante le immagini suggestive, ben caratterizzati i personaggi, veritieri ed efficaci i dialoghi.
È un’opera che invita il lettore a riflettere sulla natura umana, soprattutto su come spesso le nostre scelte ci conducono per labirinti oscuri.
Gli autori descrivono un’umanità che resiste, che porta avanti ideali, che si riveste di resilienza. E lo fanno con profonda maestria.


mercoledì 17 settembre 2025

Recensione di "Dryadem. La leggenda" di Marie Albes, Delrai Edizioni.

 Recensione di "Dryadem. La leggenda" di Marie Albes, Delrai Edizioni.

"Ayres è una giovane donna intrappolata in una routine noiosa nella cittadina costiera di Wells. Lavora in una libreria antiquaria e in un negozio di fiori, ma la sua vita viene sconvolta da sogni ricorrenti di una foresta oscura e di una figura eterea che la chiama per nome. La notte del suo ventiduesimo compleanno, durante la Festa della Resilienza, incontra uno sconosciuto misterioso, la cui presenza sembra alterare il ritmo stesso della realtà. Man mano che strane visioni e inquietanti fenomeni si intensificano, Ayres scopre di essere legata a una leggenda antica quanto la Terra stessa: la storia di Dryadem, la custode della Natura, un’entità che governa l’equilibrio tra gli elementi e il destino degli uomini. Segnata da un misterioso simbolo apparso sulla sua pelle, Ayres si ritrova al centro di un conflitto segreto tra forze primordiali e un antico male che minaccia di spezzare l’armonia del mondo. Guidata dai suoi sogni e da un enigmatico libro antico, dovrà scegliere se abbracciare il suo legame con la leggenda o restare un’estranea nella propria esistenza. Ma il destino è già in moto, e mentre le ombre si allungano sulla sua vita, lei capirà che alcune verità non possono essere ignorate… e che il confine tra mito e realtà è molto più sottile di quanto abbia mai immaginato."

Nonostante non sia mai stata attratta dai miti celtici e da ciò che riguarda la magia della Natura, questo romanzo mi ha catturata fin dalla prima pagina. E non solo perché è ben scritto ma per le sensazioni che mi ha provocato. La storia è un viaggio sia fisico che metafisico.
La Natura, la vera protagonista del libro, chiede attenzione e amore. L’autrice ci accompagna in un teatro carico di colori, luci ed emozioni che vincono sul buio, sull’odio, sulla miseria umana. La Albes ha dato vita ha una trama originale, dove i personaggi principali (Aires e James), molto ben caratterizzati, danno vita a pagine di ampio respiro. Stupiscono la capacità e la dolcezza nelle descrizioni, così come la sintonia e l’armonia nelle azioni. Non basta avere fantasia per scrivere in questo modo.
E poi c’è l’Amore, il vero senso dell’esistenza per tutti noi.



domenica 7 settembre 2025

Recensione di "Laura e il filo" di Silvio Zenoni, Leucotea.it edizioni.

 Recensione di "Laura e il filo" di Silvio Zenoni, Leucotea.it edizioni.

"La mattina del 7 agosto 1974 Philippe Petit passa da una torre gemella all'altra su un cavo d'acciaio senza alcuna protezione, né sistema di sicurezza. Questo romanzo però non è una sua biografia e gli avvenimenti narrati nulla inseriscono alla sua vita. Philippe Petit è soltanto un indebito pretesto, un'ignobile scusa che l'autore ha utilizzato per parlare dell'amore e dell'equilibrio precario a cui ci costringe, un giorno innalzandoci a inaccessibili altezze e un altro facendoci sprofondare irrimediabilmente nel vuoto."

Sicuramente un romanzo d’amore. Sicuramente un romanzo psicologico. Con uno stile narrativo e al contempo poetico, l’autore ha dato vita a una storia scritta con cura, dove ogni parola è pesata e ben amalgamata all’altra. La narrazione è interessante e coinvolgente, ricca di momenti di introspezione, che costringono il lettore a riflettere sull’amore e sul modo in cui lo si affronta quando iniziamo a tessere una relazione. È un viaggio tra emozioni e riflessioni, un viaggio nell’amore con le sue zone d’ombra e di luce, in tutte le sue sfaccettature. L’autore racconta dell’amore che un ragazzo sente di provare per una sua amica e lo fa in modo delicato e concreto, mostrando come i sentimenti possano essere difficili perché pieni di sfumature. Un romanzo che mi sento di consigliare a chi ha bisogno di esplorare le complessità delle emozioni giovanili.



domenica 31 agosto 2025

Recensione di "Bucaneve" di Mélissa Da Costa - Auteure, edito Rizzoli.

Recensione di "Bucaneve" di Mélissa Da Costa - Auteure, edito Rizzoli.

"Ambre ha vent’anni e la vita davanti a sé, ma non la vede. Da un anno è l’amante ragazzina di un quarantenne, Philippe, professionista affermato, padre di famiglia. Vive nell’appartamento che lui le ha messo a disposizione, ma è un amore asfissiato che si nutre di scampoli di tempo. Quando Ambre, sopraffatta dal vuoto, tenta di farla finita, Philippe è già distante da quell’amore nuovo e salva il proprio imbarazzo offrendole una via di fuga: le trova una sistemazione ad Arvieux, un paesino delle Alte Alpi francesi, come cameriera stagionale in un albergo. In questa valle azzurra, dove la montagna si presenta allo stato puro e le vetrine dei bar sono appannate dai fumi della cioccolata, Ambre scopre un micromondo di sogni, fragilità, entusiasmi, delusioni. Le persone che incontra hanno, come lei, dolori che pesano e solitudini schierate come scudi. Persone come Tim, l’aiuto cuoco, ventiduenne gay rifiutato dalla sua famiglia; come Rosalie, madre single di una bambina di quattro mesi, che soffre di fobia dell’abbandono. Come Wilson, che preferisce il rumore del vento tra i pini alla compagnia degli uomini. Giorno dopo giorno, tra un turno in sala e una ciaspolata nei boschi di larici, tra incomprensioni e risate leggere, Ambre mette piede nei loro silenzi ed esce dal suo. Come accade quando, sulla superficie di neve invernale, protettiva e muta, riaffiora la vita nei petali di un bucaneve."

Un romanzo che scalda, che scaccia via il cattivo umore, che dona speranza facendo credere nel sentimento dell’amicizia.
L’autrice con uno stile letterario così preciso scevro da inutili voli di pensiero, ha dato vita a un romanzo intriso di dolore ma nello stesso tempo a un romanzo che cura.
I dialoghi frizzanti e veloci delineano personaggi bisognosi di amore e di coraggio. Il coraggio necessario per affrontare la vita, per abbandonare una strada e percorrerne una nuova.
Una lettura fresca carica, però, di pagine intense che provocano al lettore un arcobaleno di emozioni. Ben descritti gli ambienti.
Un romanzo che aiuta a riflettere sull’importanza dei legami e di come spesso i rancori impediscono di procedere in avanti.





domenica 24 agosto 2025

Recensione de "La mossa dell'assassino" di Angela Marsons Author, Newton Compton editori.

Recensione de "La mossa dell'assassino" di Angela Marsons Author, Newton Compton editori.


"Una tarda sera d'estate, la detective Kim Stone arriva a Haden Hill Park sulla scena di un orribile delitto: una donna è stata legata a un'altalena con del filo spinato e ha una X incisa sulla parte posteriore del collo. La vittima si chiamava Belinda Evans ed era una professoressa universitaria di psicologia infantile ormai in pensione. Perquisendone l'abitazione, Kim e la sua squadra trovano una valigia pronta e indizi di un complesso rapporto tra Belinda e la sorella Veronica. Quando vengono rinvenuti altri due cadaveri con gli stessi segni distintivi, Kim capisce di avere a che fare con un serial killer rituale. Indagando sulle vittime, individua un comun denominatore: tutte e tre erano coinvolte in tornei per bambini prodigio e si stavano recando all'evento annuale. L'assassino è uno dei più spietati che Kim abbia mai incontrato, e l'unico modo per scovarlo è indagare su ogni bambino che ha partecipato alle gare nei decenni addietro. Di fronte a centinaia di potenziali piste e a una sorella in lutto che si rifiuta di collaborare, riuscirà Kim a entrare nella mente del killer e a impedire un altro omicidio prima che sia troppo tardi? Ogni anima ha un lato oscuro. Angela Marsons nel suo nuovo romanzo ci porta a scoprire quanto l'abisso può essere profondo."

Con i suoi protagonisti ben caratterizzati l’autrice mostra il bene e il male, sentimenti che albergano entrambi dentro ognuno di noi.
Usando una scrittura dinamica e scorrevole, l’autrice narra storie di rivalità, di abbandono, falsità e crudeltà.
I personaggi sono ben caratterizzati così come curati e precisi i dialoghi.
L’atmosfera è inquietante, pagina dopo pagina il lettore viene condotto verso il lato oscuro dell’animo umano. Un giallo dove si "sente" il dolore, soprattutto quello che provano i più deboli come i bambini che vengono cresciuti senza amore. Sicuramente un giallo con la G maiuscola che invita il lettore a riflettere sulla fragilità degli esseri umani.