Ritengo che non sempre i romanzi scritti a quattro mani riescano ad essere dei buoni romanzi ma la coppia Novelli Zarini, invece, ha trovato la ricetta giusta. Stile e storia si amalgamano alla perfezione. Tutto scorre e tutto è chiaro fin dall'inizio. Uno stile letterario tutto meno che semplice. I concetti e i messaggi che gli autori vogliono trasmettere al lettore non cadono mai nella banalità e nel contempo vengono espressi con molta chiarezza. I personaggi sono caratterizzati alla perfezione e il loro profilo psicologico è necessario al lettore per comprendere meglio la storia.
L'investigatore Michele Astengo è un uomo complicato, dall'animo travagliato. E' solo, ha paura della solitudine ma nello stesso tempo ha paura di impegnarsi in una storia d'amore. Un uomo che “preferisce rimanere defilato... e che lascia volentieri la saccenza intraprendente a chi pensa di essere al centro dell'attenzione.”
Bellissima la figura del -cinese-, un uomo che Astengo osserva ogni giorno dalla finestra del suo ufficio. Un uomo che passa tutto il suo tempo davanti ad un pc. Forse è un hacker o forse no. Astengo non lo sa. Non sa di cosa si occupi il cinese ma lo invidia per la sua calma. E' convinto che qualsiasi cosa accada il cinese starà sempre lì davanti al suo pc. Forse non si sposterebbe da lì nemmeno se arrivasse una scossa di terremoto a far ballare i muri del palazzo. Forse il cinese è quello che lui vorrebbe essere: un uomo tranquillo.
Michele Astengo verrà chiamato a risolvere un mistero che riguarda una famiglia molto importante e potente: la famiglia Argentero che gestisce un'azienda produttrice di profumi. Una famiglia che non conosce la felicità. Le loro dinamiche famigliari mettono in evidenza l'importanza delle figure paterne e materne in una famiglia. A volte la loro mancanza o i loro comportamenti errati possono spingere i figli alla deriva. Una storia difficile e triste ma che gli autori hanno saputo raccontare senza mai cadere nello scontato arricchendo il tutto con saggezza e maestria. Cosa non semplice e non da tutti.
L'investigatore Michele Astengo è un uomo complicato, dall'animo travagliato. E' solo, ha paura della solitudine ma nello stesso tempo ha paura di impegnarsi in una storia d'amore. Un uomo che “preferisce rimanere defilato... e che lascia volentieri la saccenza intraprendente a chi pensa di essere al centro dell'attenzione.”
Bellissima la figura del -cinese-, un uomo che Astengo osserva ogni giorno dalla finestra del suo ufficio. Un uomo che passa tutto il suo tempo davanti ad un pc. Forse è un hacker o forse no. Astengo non lo sa. Non sa di cosa si occupi il cinese ma lo invidia per la sua calma. E' convinto che qualsiasi cosa accada il cinese starà sempre lì davanti al suo pc. Forse non si sposterebbe da lì nemmeno se arrivasse una scossa di terremoto a far ballare i muri del palazzo. Forse il cinese è quello che lui vorrebbe essere: un uomo tranquillo.
Michele Astengo verrà chiamato a risolvere un mistero che riguarda una famiglia molto importante e potente: la famiglia Argentero che gestisce un'azienda produttrice di profumi. Una famiglia che non conosce la felicità. Le loro dinamiche famigliari mettono in evidenza l'importanza delle figure paterne e materne in una famiglia. A volte la loro mancanza o i loro comportamenti errati possono spingere i figli alla deriva. Una storia difficile e triste ma che gli autori hanno saputo raccontare senza mai cadere nello scontato arricchendo il tutto con saggezza e maestria. Cosa non semplice e non da tutti.
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