Recensione di " Dimentica la notte" di Sara Ferri, edizioni Alter Ego Edizioni.
Uno stile letterario capace di accattivarsi il lettore fin dalla prima pagina del prologo con una particolarità: l'autrice fa sì che del prologo il lettore si dimentichi. Questo accade perché la storia è coinvolgente, dall'intreccio narrativo sorprendente pagina dopo pagina. Non esistono forzature, tutto ha una logica perfetta. Un thriller intimista che racconta come il dolore può annientare un individuo fino a fargli perdere la razionalità. Il dolore viene descritto con precisione senza fronzoli, senza obbligare chi legge a provare nessuna sdolcinata pena. Il dolore è vivo e nel contempo è la forza di chi quel dolore sta provando.
Siamo a Rimini, e Noelia Basetti, giovane ispettore di polizia, viene chiamata ad indagare su un duplice assassinio. Un modus operandi brutale, spietato e nello stesso tempo preciso. L'assassino opera quasi con la precisione di un chirurgo. La Basetti è una donna semplice, provata da un passato doloroso che però non le ha portato via la voglia di capire, di cercare anche nei più intimi meandri e disperati pensieri della mente umana. L'autrice regala al lettore un colpo di scena dopo l'altro sorprendendolo quando il prologo diventerà un tutt'uno con l'epilogo. Perché anche il lettore dimentica la notte per poi ritrovarsela davanti come una finestra che si spalanca in un buio agghiacciante. L'autrice non impartisce mai lezioni di vita al lettore, tanto meno impone le sue riflessioni. E tutto questo rende il romanzo ancora più godibile.
Siamo a Rimini, e Noelia Basetti, giovane ispettore di polizia, viene chiamata ad indagare su un duplice assassinio. Un modus operandi brutale, spietato e nello stesso tempo preciso. L'assassino opera quasi con la precisione di un chirurgo. La Basetti è una donna semplice, provata da un passato doloroso che però non le ha portato via la voglia di capire, di cercare anche nei più intimi meandri e disperati pensieri della mente umana. L'autrice regala al lettore un colpo di scena dopo l'altro sorprendendolo quando il prologo diventerà un tutt'uno con l'epilogo. Perché anche il lettore dimentica la notte per poi ritrovarsela davanti come una finestra che si spalanca in un buio agghiacciante. L'autrice non impartisce mai lezioni di vita al lettore, tanto meno impone le sue riflessioni. E tutto questo rende il romanzo ancora più godibile.