venerdì 25 gennaio 2019

Recensione di " Dimentica la notte" di Sara Ferri, edizioni Alter Ego Edizioni.

Recensione di " Dimentica la notte" di Sara Ferri, edizioni Alter Ego Edizioni.
Uno stile letterario capace di accattivarsi il lettore fin dalla prima pagina del prologo con una particolarità: l'autrice fa sì che del prologo il lettore si dimentichi. Questo accade perché la storia è coinvolgente, dall'intreccio narrativo sorprendente pagina dopo pagina. Non esistono forzature, tutto ha una logica perfetta. Un thriller intimista che racconta come il dolore può annientare un individuo fino a fargli perdere la razionalità. Il dolore viene descritto con precisione senza fronzoli, senza obbligare chi legge a provare nessuna sdolcinata pena. Il dolore è vivo e nel contempo è la forza di chi quel dolore sta provando.
Siamo a Rimini, e Noelia Basetti, giovane ispettore di polizia, viene chiamata ad indagare su un duplice assassinio. Un modus operandi brutale, spietato e nello stesso tempo preciso. L'assassino opera quasi con la precisione di un chirurgo. La Basetti è una donna semplice, provata da un passato doloroso che però non le ha portato via la voglia di capire, di cercare anche nei più intimi meandri e disperati pensieri della mente umana. L'autrice regala al lettore un colpo di scena dopo l'altro sorprendendolo quando il prologo diventerà un tutt'uno con l'epilogo. Perché anche il lettore dimentica la notte per poi ritrovarsela davanti come una finestra che si spalanca in un buio agghiacciante. L'autrice non impartisce mai lezioni di vita al lettore, tanto meno impone le sue riflessioni. E tutto questo rende il romanzo ancora più godibile.

venerdì 18 gennaio 2019

Recensione de "Il purgatorio dell'angelo" di Maurizio de Giovanni, Einaudi editore

Recensione de "Il purgatorio dell'angelo" di Maurizio de GiovanniEinaudi editore
Uno stile letterario che si potrebbe definire -impeccabile-.
Un ottimo romanzo, del resto lo erano anche i precedenti del ciclo –Ricciardi-, anche se quest’ultimo dagli altri si differenzia. Mentre lo leggevo mi chiedevo cosa lo rendesse così. Poi ho capito: ne “Il purgatorio dell’angelo” la malinconia accompagna tutto il romanzo. La malinconia prende per mano il lettore e non lo lascia più. Non è fastidiosa, non è stancante. È forte, spessa, è una Malinconia con la M maiuscola. Tutto il romanzo è intriso di tristezza.
La trama gialla è ineccepibile, tutto quadra. Siamo nel mese di maggio. Viene ucciso un prete, padre Angelo. Per quale motivo è stato barbaramente ucciso benché fosse così apprezzato e amato da tutti? Questo si chiede soprattutto il commissario Ricciardi, che in questo romanzo finalmente s’incontra con Enrica. Nonostante questa nota rosa che finalmente arriva a dare un tono di colore alla sua vita, Ricciardi non trova comunque la serenità. Il perché è stato ucciso padre Angelo se lo chiede anche il brigadiere Maione che entra in crisi, tutto gli risulta difficile, probabilmente perché la perdita del figlio e il dolore che ne è conseguenza non gli danno tregua. Non è solo un romanzo poliziesco, questo romanzo è molto di più. De Giovanni analizza i sentimenti, ne fa quasi dei coriandoli per comprendere al meglio tutte le sfaccettature che i sentimenti hanno. Per cogliere il dolore ed accettarlo, per riconoscere l’amore e nel contempo giovarne. In questo romanzo si ritrovano tutti i sentimenti: dall’amore all’odio, dal rancore al perdono, dalla fede all’ateismo. Un romanzo dalla profonda umanità. Un romanzo che vi consiglio.

mercoledì 16 gennaio 2019

Recensione de "L'ultima avventura" di Maria Tarditi Araba Fenice Libri

Recensione de "L'ultima avventura" di Maria Tarditi Araba Fenice Libri
Un libro piacevolissimo. Il romanzo è stato trovato tra le carte dell'autrice scomparsa nel 2017. La Tarditi racconta dei suoi libri, delle presentazioni, delle case editrici, dei giornalisti, dei suoi lettori e delle ansie che la passione per la scrittura provoca. Pungente come solo lei sapeva essere, controcorrente come solo lei sapeva andare, la Tarditi in questo libro svela i lati negativi dell'editoria e i danni "emotivi" che il successo di uno scrittore provoca. Racconta dei rifiuti da parte di alcune case editrici che lei chiama -maiuscole- e dell'invidia tra le sue colleghe e i concittadini. Parla del -virus della penna- che l'aveva colpita irreversibilmente. Parla di lei e di tutte le volte che si è messa in discussione. Un libro che ogni scrittore dovrebbe leggere. Parla di lui.
-Oggi, mentre facevo la ruota, e mi sentivo -scrittrice-, e parlavo come immagino debbano parlare le SCRITTRICI, un intimo rodimento mi smorzava l'euforia:
"Sarò brava davvero, o soltanto fortunata?"-

lunedì 7 gennaio 2019

Recensione di "Se Anna fosse qui" di Catia Saettone, Delfino Enrile editori

Recensione di "Se Anna fosse qui" di Catia SaettoneDelfino Enrile editori
Un libro d'esordio che avrebbe dovuto avere un editing più accurato soprattutto per quello che riguarda la punteggiatura. Il racconto è intrigante, l'idea è buona, molto originale il modo scelto per raccontare la storia. L'autrice fa una scelta coraggiosa perché tratta un argomento difficile, quello della dissociazione strutturale della personalità e lo fa anche con una certa preparazione della materia. Discutibile la scelta di concludere la storia con un risvolto surreale. Una scrittura sciolta che nel futuro, sono sicura, migliorerà.




giovedì 3 gennaio 2019

Recensione di "Testimone inconsapevole" di Gianrico Carofiglio, Sellerioedizioni.

Recensione di "Testimone inconsapevole" di Gianrico CarofiglioSellerioedizioni.
"Per condannare voi non potrete dire che una certa versione dei fatti, una certa ipotesi ricostruttiva dei fatti è verosimile, o anche molto verosimile. Dovrete dire che questa ricostruzione è vera. Se potrete farlo, allora è giusto che condanniate."
Un libro che ogni avvocato dovrebbe leggere. Per due motivi: il primo per guardarsi allo specchio e riconoscersi, vergognandosi, e il secondo per umanizzarsi. Un stile letterario perfetto, invidiabile, difficile da eguagliare. Un libro che scorre su due binari paralleli che alla fine s'intersecano. E' la storia di un delitto tremendo, l'omicidio di un bambino; è la storia personale dell’avvocato Guerrieri, un uomo che vive un momento difficile
che lo porta a ridiscutere tutta la sua vita. Un romanzo introspettivo ed intimista. Un romanzo che racconta per filo e per segno un processo penale portando il lettore in quelle aule dei tribunali che fanno paura anche a chi non ha nulla da temere. Davanti ad un giudice tutti abbiamo paura, forse perché nessuno di noi è veramente innocente? La verità è sempre e sola una, verosimile non è vero. Allora perché è così difficile dimostrare di essere innocenti? Perché per assurdo è più facile condannare? Perché spesso ammettiamo di aver visto quello che invece non è mai apparso davanti ai nostri occhi? Forse perché siamo umani e tutti facilmente soggetti a cadere in errore?
Un libro, un viaggio nella nostra coscienza.
Un libro che consiglio caldamente a tutti. Un libro dieci e lode!