Recensione de "Il matrimonio di mia sorella" di Cinzia Pennati, Giunti Editore
Celeste, figlia prediletta. Celeste, la sognatrice. Celeste, amata e corteggiata da tanti uomini. Celeste che oggi si sposa. Si sposerà davvero? Giurerà davvero amore e fedeltà? O ci troveremo davanti ad un suo ennesimo colpo di testa?
Agnese, figlia perfetta. Agnese, che non stupisce mai. Agnese, quella semplice. Quella che tanto sopporta, che ha pazienza, quella che pensa a tutto e tutti. Quella che fa l'infermiera e si stanca. Quella che sa essere moglie, madre e figlia. Agnese è quello che gli altri si aspettano da lei.
Qualcuno ha mai chiesto ad Agnese se davvero sia felice? Se la vita che tutti i giorni ripete come un copione imparato a memoria sia quella che davvero voleva? Qualcuno ha colto i segnali che Agnese sta mandando? Agnese ha un vuoto dentro, un urlo inespresso. Agnese si guarda allo specchio e non si riconosce più. Davvero ama l'uomo che ha vicino? Perché guarda il cellulare sperando che quel medico le invii un sms?
Noi donne siamo state programmate per diventare mogli e madri o possiamo osare di più? Si può essere di più anche se siamo moglie e madri? Possiamo avere il nostro spazio per sognare?
Un libro eccezionale, sbalorditivo, allegro, preciso, pungente. Un libro al quale ti affezioni. Un libro che profuma di tante cose: vita, coraggio, scelte, amore, rabbia, verità.
Per un attimo mi sono detta: "La Pennati, sta parlando di me. Come è possibile?"
Questo romanzo lancia messaggi chiari. Sta a noi lettrici coglierli.
Ci può essere una vita migliore, una scelta più giusta da fare, si può essere leali con se stesse, si può gettare la maschera, si può dire: "Basta! Il mio matrimonio è finito." Si può ricominciare ad amare. Perché “la distanza tra ciò che desideriamo e la realtà non deve diventare incolmabile”. Possiamo fermarci allo stop e farlo per noi.
"Possiamo cercare ciò che ci rende felici, farlo fino in fondo, non accontentarci di una vita tiepida."
Un ottimo stile letterario, vivace che tiene il lettore ancorato alle pagine.
Una storia che scalda, un libro che aiuta, un libro che può salvarti la giornata.
Agnese, figlia perfetta. Agnese, che non stupisce mai. Agnese, quella semplice. Quella che tanto sopporta, che ha pazienza, quella che pensa a tutto e tutti. Quella che fa l'infermiera e si stanca. Quella che sa essere moglie, madre e figlia. Agnese è quello che gli altri si aspettano da lei.
Qualcuno ha mai chiesto ad Agnese se davvero sia felice? Se la vita che tutti i giorni ripete come un copione imparato a memoria sia quella che davvero voleva? Qualcuno ha colto i segnali che Agnese sta mandando? Agnese ha un vuoto dentro, un urlo inespresso. Agnese si guarda allo specchio e non si riconosce più. Davvero ama l'uomo che ha vicino? Perché guarda il cellulare sperando che quel medico le invii un sms?
Noi donne siamo state programmate per diventare mogli e madri o possiamo osare di più? Si può essere di più anche se siamo moglie e madri? Possiamo avere il nostro spazio per sognare?
Un libro eccezionale, sbalorditivo, allegro, preciso, pungente. Un libro al quale ti affezioni. Un libro che profuma di tante cose: vita, coraggio, scelte, amore, rabbia, verità.
Per un attimo mi sono detta: "La Pennati, sta parlando di me. Come è possibile?"
Questo romanzo lancia messaggi chiari. Sta a noi lettrici coglierli.
Ci può essere una vita migliore, una scelta più giusta da fare, si può essere leali con se stesse, si può gettare la maschera, si può dire: "Basta! Il mio matrimonio è finito." Si può ricominciare ad amare. Perché “la distanza tra ciò che desideriamo e la realtà non deve diventare incolmabile”. Possiamo fermarci allo stop e farlo per noi.
"Possiamo cercare ciò che ci rende felici, farlo fino in fondo, non accontentarci di una vita tiepida."
Un ottimo stile letterario, vivace che tiene il lettore ancorato alle pagine.
Una storia che scalda, un libro che aiuta, un libro che può salvarti la giornata.
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