Recensione de "L'energia del vuoto" di Roberto Bragalone Alter Ego Edizioni.
Il titolo è tutto un programma, un titolo così attrae i lettori -malati- come me. Energia e vuoto, vuoto ed energia: da cosa sono legate queste due parole? Ovviamente la lettura del romanzo lo spiegherà, ma andiamo con ordine.
Siamo a Roma. È un tardo pomeriggio di marzo quando, lungo la via Appia, viene trovato il cadavere di un cameriere, Emanuele Damiani. Morte naturale o omicidio? Sarà Stefano Pacini, ispettore triste ripiegato su se stesso, insieme al suo vice, Montali, sotto la direzione del nuovo commissario Quattrucci, a condurre le indagini. E molte cose verranno a galla: loschi affari, poteri corrotti, traffico di soldi. E poi c'è l'amore. Ma davvero è amore?
Uno stile letterario attento e sicuro. Un ottimo intreccio, personaggi ben delineati animati dai più svariati sentimenti. Un thriller che parte benissimo e che lungo la lettura diventerà un thriller introspettivo. Non sono molti i colpi di scena ma non sempre questi sono necessari se la storia è intrigante e non perde mai il ritmo. E questo è il caso di questo romanzo.
Siamo a Roma. È un tardo pomeriggio di marzo quando, lungo la via Appia, viene trovato il cadavere di un cameriere, Emanuele Damiani. Morte naturale o omicidio? Sarà Stefano Pacini, ispettore triste ripiegato su se stesso, insieme al suo vice, Montali, sotto la direzione del nuovo commissario Quattrucci, a condurre le indagini. E molte cose verranno a galla: loschi affari, poteri corrotti, traffico di soldi. E poi c'è l'amore. Ma davvero è amore?
Uno stile letterario attento e sicuro. Un ottimo intreccio, personaggi ben delineati animati dai più svariati sentimenti. Un thriller che parte benissimo e che lungo la lettura diventerà un thriller introspettivo. Non sono molti i colpi di scena ma non sempre questi sono necessari se la storia è intrigante e non perde mai il ritmo. E questo è il caso di questo romanzo.
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