Recensione de "Le congiunzioni della distanza" di Mimma Leone Alter Ego Edizioni
“Nella vita, solo chi riesce a tornare a zero arriva dove vuole”
Un romanzo che non riesco a catalogare in nessun genere. Non solo perché lo stile letterario della Leone si avvicina molto a un componimento lirico ma perché ciò che tira le fila di tutta la narrazione è l'introspezione. E questo filo non si spezza mai grazie alla bravura dell'autrice che non cade mai nel banale, nel già visto e scontato.
La protagonista è Ginevra una donna matura con un passato da studentessa paurosa carica di dubbi. È una docente di antropologia all'università di Venezia. È riuscita, nonostante la sua emotività, a diventare qualcuno, tutti quegli anni passati a studiare sono valsi sicuramente a qualcosa. Un giorno però apprende una cattiva notizia: la sua amica d'infanzia Anna è scomparsa. Da qui parte un romanzo magistrale denso di sentimenti in particolare quello dell'amicizia. I personaggi ben caratterizzati invitano il lettore ad interrogarsi sull'importanza della famiglia, dell'abbandono e della solitudine. Un libro che tiene il lettore incollato alle sue pagine grazie alla capacità dell'autrice di creare forti suggestioni. La Leone invita il lettore a riflettere sulla vita, sull'amore, sull'importanza del passato, sul disarmante presente e l'incerto futuro.
Mimma Leone esamina, scomponendolo, l’animo umano mettendo in risalto il bene e il male, la forza e la fragilità. Lo fa senza imporre giudizi, senza mai offrire soluzioni. La grandezza di questo romanzo sta nella spontaneità perché è scritto con il cuore e l'anima, un cuore sicuramente nobile e un animo altrettanto poetico
La protagonista è Ginevra una donna matura con un passato da studentessa paurosa carica di dubbi. È una docente di antropologia all'università di Venezia. È riuscita, nonostante la sua emotività, a diventare qualcuno, tutti quegli anni passati a studiare sono valsi sicuramente a qualcosa. Un giorno però apprende una cattiva notizia: la sua amica d'infanzia Anna è scomparsa. Da qui parte un romanzo magistrale denso di sentimenti in particolare quello dell'amicizia. I personaggi ben caratterizzati invitano il lettore ad interrogarsi sull'importanza della famiglia, dell'abbandono e della solitudine. Un libro che tiene il lettore incollato alle sue pagine grazie alla capacità dell'autrice di creare forti suggestioni. La Leone invita il lettore a riflettere sulla vita, sull'amore, sull'importanza del passato, sul disarmante presente e l'incerto futuro.
Mimma Leone esamina, scomponendolo, l’animo umano mettendo in risalto il bene e il male, la forza e la fragilità. Lo fa senza imporre giudizi, senza mai offrire soluzioni. La grandezza di questo romanzo sta nella spontaneità perché è scritto con il cuore e l'anima, un cuore sicuramente nobile e un animo altrettanto poetico
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