Recensione di "Non mi toccare" di Massimo Tallone, Edizioni del Capricorno
È un romanzo potente e nello stesso tempo raffinato.
Una giovane donna che vive e lavora a Torino come traduttrice, è spettatrice di un duplice omicidio: quello dei due suoi unici colleghi. La donna, è affetta da aptofobia ovvero la paura di essere toccati. E’ costretta a fuggire da Torino rifugiandosi in un primo momento in Sardegna per poi nascondersi in Islanda fino alle isole Fær Øer.
Una scrittura precisa, attenta mai banale e soprattutto scorrevole. Massimo Tallone con questo suo ultimo lavoro supera se stesso. La vicenda, che viene narrata attraverso spazi temporali diversi, è ricca di colpi di scena dove finzione e realtà si amalgamano alle perfezione. Nulla è scontato, nulla accade per caso. La suspense che accompagna il lettore dalla prima pagina all’ultima, è una corda tesa che non cede mai. Personaggi ben caratterizzati, precisi i dettagli e superlative le tante metafore.
L’autore tratta e descrive l’aptofobia, con sensibilità e tatto non cadendo mai nell’errore di esprimere giudizi non richiesti su chi soffre di questa fobia.
“Non mi toccare” è un romanzo magistrale, difficile farne una recensione degna. È molto meglio leggere il libro.
Una giovane donna che vive e lavora a Torino come traduttrice, è spettatrice di un duplice omicidio: quello dei due suoi unici colleghi. La donna, è affetta da aptofobia ovvero la paura di essere toccati. E’ costretta a fuggire da Torino rifugiandosi in un primo momento in Sardegna per poi nascondersi in Islanda fino alle isole Fær Øer.
Una scrittura precisa, attenta mai banale e soprattutto scorrevole. Massimo Tallone con questo suo ultimo lavoro supera se stesso. La vicenda, che viene narrata attraverso spazi temporali diversi, è ricca di colpi di scena dove finzione e realtà si amalgamano alle perfezione. Nulla è scontato, nulla accade per caso. La suspense che accompagna il lettore dalla prima pagina all’ultima, è una corda tesa che non cede mai. Personaggi ben caratterizzati, precisi i dettagli e superlative le tante metafore.
L’autore tratta e descrive l’aptofobia, con sensibilità e tatto non cadendo mai nell’errore di esprimere giudizi non richiesti su chi soffre di questa fobia.
“Non mi toccare” è un romanzo magistrale, difficile farne una recensione degna. È molto meglio leggere il libro.
Nessun commento:
Posta un commento