giovedì 18 febbraio 2021

Audioteca

 Audioteca


Rocca(forte) -1348  di Mauro Galliano letto da Giuliana Balzano

I due rami di Isabella Nicora letto da Giuliana Balzano

A occhi spenti  di Giuliana Balzano letto da Giuliana Balzano


Per assurdo di Giuliana Balzano letto da Giuliana Balzano

Una serata in Bourbon Street  di Carlo Rovello letto da Aurora Deriu

Avidità di Antonella Ottonelli  letto da Giuliana Balzano

Una storia per Paola  di Antonella Ottonelli  letto da Giuliana Balzano

Bisogna avere mani di Edoardo gallo letto da Giuliana Balzano

Duetto per viola di Ernesto Torta  letto da Giuliana Balzano
Ti ho baciata di Maurizio Paccini letto da Giuliana Balzano
La decima panchina di Giuliana Balzano letto da Giuliana Balzano

Poesia di Francesco Brunetti  letto da Giuliana Balzano

Il miracolo di Lara di Giuliana Balzano letto da Giuliana Balzano

Da "L'enorme Haiku" di Carlo Rovello letto da Giuliana Balzano

Da "Le canzoni dell'oblio"  di Carlo Rovello letto da Giuliana Balzano

Rosso e barricato di Giuliana Balzano  letto da Giuliana Balzano

domenica 14 febbraio 2021

Recensione de "Il cacciatore di tarante" di Martin Rua, edizioni Rizzoli

 Recensione de "Il cacciatore di tarante" di Martin Rua, edizioni Rizzoli

"1870. L'Italia è appena stata fatta, ma per fare gli Italiani la strada è ancora lunga. Giovanni Dell'Olmo, ispettore di pubblica sicurezza a Torino, e il duca Carlo Caracciolo de Sangro, brillante medico a Napoli, incarnano alla perfezione gli stereotipi del Regno: il Nord sabaudo freddo e rigoroso e il Sud borbonico godereccio e superstizioso. Ma i due hanno qualcosa in comune, perché nel loro campo sono i migliori, e questo rende entrambi degli outsider, malvisti da colleghi e sottoposti. Le loro strade s'incrociano quando Giovanni, sulle tracce di un assassino noto come l'Imbalsamatore, viene spedito nel tanto disprezzato Mezzogiorno del Regno per una missione: ironia della sorte, il Ministero gli affianca proprio un napoletano, il dottor Caracciolo de Sangro, esperto tossicologo e grande conoscitore di ragni. Ad Ariadne, infatti, nel Salento più profondo e devoto al santo Paolo, in pochi mesi la taranta sembra aver calato cinque donne, tutte braccianti nei campi di una masseria, provocandone la morte. Ma i conti non tornano, e mettendo da parte i pregiudizi, Carlo e Giovanni dovranno risolvere il mistero di questi decessi sospetti, tra esplorazioni nei sotterranei del paese e rocambolesche sparatorie, e affrontare ognuno la propria nemesi."

Un romanzo che definirei completo. Una storia precisa, originale, intrigante, seria e maledettamente affascinante. Un stile letterario ineccepibile, attraverso il quale il lettore viene catapultato in un contesto storico raccontato minuziosamente ma mai in modo 'pesante'. Sullo sfondo troviamo un’Italia da poco tempo unificata in cui il Sud vive e subisce la differenza con il Nord. Le descrizioni degli ambienti e dei territori sono quadri d'autore che il lettore non può che ammirare: il tutto reso piacevole dai dialoghi in dialetto. Lo si può definire un romanzo giallo storico dove la suspense e il mistero si mescolano perfettamente così come si mescolano le debolezze umane e le credenze popolari.
Il romanzo scorre, la tensione e la curiosità aumentano pagina dopo pagina in attesa dell'epilogo. Il lettore passa attraverso la psicologia di ogni personaggio, soffrendo con lui. Siamo esseri umani e come tali fragili e corruttibili, perdonati e perdonabili, vendicati e vendicativi. Le pagine si tingono di rosso, di nero e di svariate sfumature. Sono due i protagonisti principali: Carlo Caracciolo de Sangro, medico esperto di animali velenosi e ragni, e Giovanni Dell'Olmo, un serio ispettore torinese. Nonostante siano caratterialmente diversi, indisponente il primo e schivo il secondo, riescono a entrare in sintonia sostenendosi a vicenda. L'ironia, il rispetto e la stima reciproci rendono la storia ancora più accattivante. I due dovranno affrontare una grande sfida tra donne pizzicate da tarante e delitti inspiegabili, trovandosi a nuotare in un mare di superstizioni e spaventose credenze. Arriveranno alla verità ma, si sa, non sempre questa è un bene. A volte la verità fa male, ci accieca e ci allontana da noi stessi accentuando i nostri più bassi istinti che solo il senso di giustizia e il buon senso possono fermare. Un romanzo giallo storico profondo che spazia dal passato al presente e che consiglio vivamente di leggere.


domenica 7 febbraio 2021

Recensione di “Riunione di famiglia” di Francesca Hornak, edito Libri Mondadori

Recensione di “Riunione di famiglia” di Francesca Hornak, edito Libri Mondadori

"La villa nel Norfolk piena di spifferi che Emma ha ereditato è perfetta per le festività natalizie e per la prima volta dopo anni è pronta ad accogliere la famiglia Birch al completo. Ci sarà miracolosamente anche Olivia, la figlia maggiore, che di solito è in giro per campi profughi come operatrice umanitaria. In realtà, il ritorno di Olivia non è voluto: in Liberia, durante la sua ultima missione, è scoppiata una terribile epidemia che la costringe a rientrare e a trascorrere una settimana in completo isolamento per assicurarsi di non aver contratto il virus. E quali compagni migliori per questo ritiro forzato che i propri familiari? Chiusi in casa per sette giorni, separati dal resto del mondo senza nemmeno una connessione wi-fi decente, i Birch devono condividere un'inusuale intimità. Resa via via più problematica dai piccoli e grandi segreti che nessuno vuole rivelare fino al termine della quarantena e dai preparativi di matrimonio della figlia più piccola che, all'opposto di Olivia, non è mai entrata in contatto con il benché minimo problema della vita vera. In un'atmosfera sull'orlo della crisi di nervi, che cosa potrebbe peggiorare le cose se non l'arrivo di un ospite decisamente inatteso? Un romanzo brillante che mette a nudo i cortocircuiti tra parenti e ci ricorda che non c'è niente di meglio – e di peggio – di una riunione di famiglia (a Natale). Una commedia divertente e sentimentale nella migliore tradizione inglese."

Visto il tema che tratta è sicuramente una storia estremamente realistica. I personaggi sono ben caratterizzati così come lo sono i loro punti di vista. In questo modo l’autrice riesce a mettere bene in evidenza le differenze tra le reazioni umane davanti a una pandemia e alla conseguente convivenza forzata. Inoltre l'evoluzione della storia costringe a riflettere su come i legami di sangue siano importanti nel bene e nel male.
Uno stile letterario elegante che alterna momenti più vivaci a momenti più lenti ma con un buon intreccio e un climax crescente. Sicuramente è una saga famigliare ma anche un romanzo di formazione che insegna che sono sempre le difficoltà a tirare fuori ciò che siamo veramente, a volte sorprendendoci e a volte, purtroppo, deludendoci.