Recensione di "Occhi di Ferrofilato" di Mauro Galliano, Pan di Lettere edizioni
“Ferrofilato è un ragazzino allegro e con una voglia di vivere da far invidia al mondo, che tra un calcio a un pallone e qualche brutto voto a scuola, si ritrova nel pieno dell'adolescenza ad affrontare un mostro che gli cambierà il resto della vita: la sclerosi multipla. All'inizio si sente come se fosse imprigionato in una scatola, senza aria e con la paura che gli avvolge l'anima, ma poi si rimbocca le maniche per vivere la sua vita malgrado le difficoltà.”
Una scrittura briosa, ordinata che arriva dritta al lettore nonostante l'argomento. Non è semplice parlare di certe cose nel modo con cui lo fa Galliano. Perché la protagonista di questo libro, “la stronza”, come la chiama l'autore, è un personaggio difficile da affrontare nella vita così come da caratterizzare e descrivere tra le pagine di un libro.
Galliano non ha nessuna pretesa, non sale certo in cattedra per spiegare come si fa, come si può continuare a vivere nonostante la “stronza”. In un mondo fatto di lamentele continue, dove non ci si accontenta mai di quello che si ha, dove la maggior parte delle persone che lo abitano, questo mondo, pensano di essere immortali, Galliano riesce a far sorridere, ridere di gusto, riflettere e credere.
Credere che si può. Che si cade, cazzo se si cade, ma ci si può rialzare. E non da soli, come spesso vediamo scritto su quei post prestampati pubblicati sui social, ma con l'aiuto degli altri: quelli che ci amano. Galliano te lo fai amico fin dalla prima pagina mentre racconta che sua nonna, quando lo vide per la prima volta, si rivolse a suo padre dicendogli: “Guard buono ca te hannò scambiàt a' creatur”, perchè Ferrofilato, così fu soprannominato, era un neonato tutto meno che bello.
Una vivace autoironia, una grande capacità di ridersi addosso.
Perché c'è sempre una via d'uscita. C'è sempre un punto di partenza e uno d'arrivo. La differenza è la strada che costruiamo in mezzo, la forza che mettiamo nei nostri passi percorrendola. Bisogna sempre partire con uno zaino carico di risorse. Non si sa mai… Già, non si sa mai. Potrebbe capitare anche a noi di dover affrontare “la stronza”
Questo libro non vuole essere una lezione di vita ma, che all'autore piaccia o non piaccia, questo libro invece lo è. Perché quando si ama e si descrive la vita come la ama e la descrive lui, si è maestri di vita. Saranno sempre e solo l'amore a salvarci e una sana e grossa risata. Galliano lo sa. E lo ha scritto.