sabato 24 luglio 2021

Recensione de "Lo zio cadavere“ di Ian Macpherson 8tto Edizioni

 Recensione de "Lo zio cadavere“ di Ian Macpherson 8tto Edizioni

"Hayden McGlynn, cabarettista in difficoltà, come uomo di spettacolo sa bene che commedia e tragedia vanno spesso di pari passo. Tornato a Dublino per il funerale di suo zio Eddie, l'uomo che l'ha cresciuto, morto "nel fiore degli anni" - precisamente ottantasei - dopo aver notato una ferita sospetta sulla testa del defunto e una ringhiera delle scale manomessa, conclude che Eddie è stato assassinato e inizia a indagare. Hayden è un detective improvvisato che, piuttosto di risolvere un crimine, preferirebbe dedicarsi al suo noir celtico, un romanzo poliziesco che è tale soltanto nella sua mente ma non sulla carta: nessuna storia, nessuna struttura, nemmeno l'incipit. Ad affiancarlo nelle indagini, tre eccentriche ziette e un narratore autoreferenziale, irresponsabile e invasivo, che perde spesso la trama - letteralmente! - per seguire personaggi secondari che interessano soltanto a lui. Dopo pochi giorni il cerchio sembra restringersi attorno agli improbabili indiziati, ma la verità si dissolve per ricomporsi in un quadro che sottrae a Hayden ogni certezza, ricompensandolo però con il miracolo dell'atto creativo. E la storia riparte esattamente dal punto in cui era cominciata.”

Una narrazione semplice, una scrittura brillante, una storia dentro la storia. Questo libro è una commedia drammatica, caratterizzato da umorismo molto sottile e profonda ironia. Una storia raccontata in un modo inconsueto ed è proprio per questo che mi complimento con l’autore e con la casa editrice che, per me, hanno fatto una scelta coraggiosa. Nonostante questo i personaggi sono ben caratterizzati, le scene ben descritte, non mancano i colpi di scena. La storia affronta anche temi importanti che offrono spunto di riflessione. Un libro piacevole ma per leggerlo bisogna conoscere l’arte dell’ironia. Non è un libro per tutti, questo sì, infatti è lo stesso autore ad affermare che è indicato a chi ama le matrioske ma fatte di parole.



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