Recensione de "La stagione più crudele" di Chiara Deiana Edizioni Mondadori
"Asia è in campagna, nel posto dove torna ogni anno e dove per tutto l'anno desidera tornare, e aspetta l'arrivo di Matilde, la sua migliore amica, con cui condivide la libertà che a dodici anni si inizia ad assaggiare nei mesi estivi. Si prepara perciò a sfrecciare insieme a lei in bicicletta per le vie del paese, a sfuggire gli sguardi inquisitori delle vecchie eternamente schierate sulle panchine, capaci di trasformare le giovani ragazze come loro - Asia e Matilde ne sono certe - in mummie incartapecorite. A mettere da parte le monetine per i videogiochi nel circolo in cui si ritrovano tutti, a lanciare la bici a tutta velocità per esplorare zone del bosco in cui non sono mai state. Un campo di girasoli è la superficie della Luna, ai vecchi lavatoi si nasconde una congrega di vampiri, l'agriturismo abbandonato è infestato di spettri e nasconde il più feroce dei cani assassini. È la magia dei luoghi in cui abbiamo trascorso l'infanzia, e gli scenari della nostra immaginazione si sovrappongono a quelli reali, dando loro una vita che non si estinguerà mai. Un giorno però succede qualcosa, qualcosa che Asia non confida a nessuno, e che ingigantisce dentro di lei fino a sembrarle inconfessabile. E questo primo segreto se ne tira dietro altri, fino a creare una frattura profonda tra lei e chi le sta intorno. L'infanzia le si sgretola tra le mani prima che lei abbia la minima idea di cosa mai potrà prenderne il posto e si apre una stagione fatta di inizi: se fino a quel momento le sue paure erano quelle infantili, Asia si troverà ora ad affrontare le prime prove della vita. Il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, le prime incrinature nella pienezza dell'esistere, l'incontro con il dolore e con la morte: temi cruciali su cui Chiara Deiana getta uno sguardo al tempo stesso consapevole e fresco."
La stagione più crudele è l’opera d’esordio di Chiara Deiana. È una storia originale e particolare. L’autrice racconta di Asia, una bambina figlia di due genitori separati molto legata alla figura paterna. Asia vive la separazione dei propri genitori in modo apparentemente tranquillo ma in realtà le cose non sono proprio così, perché la bambina ha imparato a vivere nascondendo le proprie emozioni non solo agli altri ma anche a se stessa. La bambina sembra serena: ha una nonna che la coccola preparandole tante cose buone da mangiare, un padre che tutti i giorni le ricorda che le vuole bene e un’amica del cuore, Matilde, con la quale passa sempre le vacanze estive. Ma non quell’estate quando Asia nel bosco scopre, per puro caso, un cadavere con il quale instaura un rapporto particolare, tanto da accudirlo come se fosse un suo vecchio compagno di giochi. Asia non ha paura di un morto, anzi. E nemmeno ha paura per lei, in fondo ha trovato un cadavere in un bosco e di paura dovrebbe averne tanta. E invece no. Lì per lì la storia può sembrare assurda. Andando avanti con la lettura, invece, la storia diventa grandiosa. In un paese che risulta essere la fotocopia di tanti altri paesi, dove tutti parlano e sparlano, dove tutti sanno di tutti, dove tutti giudicano tutti, e in una famiglia dove la nonna e il padre la trattano come se fosse un oggetto di vetro fragilissimo, quel cadavere diventa il suo unico amico. Quell’uomo è morto, quindi non parla, non giudica, non le dice cosa deve fare e non fare. Quel morto è il suo punto di riferimento e soprattutto non la deluderà mai a differenza della madre che litiga con il padre, della nonna che pensa solo a farla mangiare rendendole i pranzi e le cene insopportabile e di Matilde che nonostante dica di esserle amica, invece, la tradirà.
“La stagione più crudele” è un romanzo breve, scorrevole perché ben scritto, dal ritmo serrato. È un romanzo che parla dell’importanza dell’adolescenza, della genitorialità e dell’amicizia. A tratti è un romanzo crudele, perché mette il lettore davanti ad una verità, ovvero che molto spesso gli adulti mentono ai bambini solo per puro egoismo. Infatti Asia inizia a cresce proprio quando scopre che gli adulti mentono, persino suo padre che nasconde una relazione con una donna molto più giovane di lui.
Ed è un morto che svela ad Asia le due terribili verità della vita: ovvero che le cose e le persone non sono sempre come appaiono e che la morte esiste. La morte, che per quanto faccia paura, mette a tacere tutto e tutti.
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