lunedì 6 dicembre 2021

Recensione di "Prima che il buio" di Nico Priano, Nua Edizioni

Recensione di "Prima che il buio" di Nico Priano, Nua Edizioni

Il racconto di una generazione cresciuta troppo in fretta tra fame e guerra, un’umanità fragile, dunque, ma tutt’altro che arrendevole.
Michele e Giulia sono due adolescenti. Lui figlio di contadini, lei unica figlia di una famiglia benestante, di origini ebraiche. Le loro vite si incontrano e si legano in un’unione tenace, irrinunciabile. Ci penserà la guerra a dividere i due ragazzi, tra angosce e speranze, tra la paura di non farcela e la voglia di vivere. Attraverso la loro vicenda, il romanzo racconta il decennio compreso tra il 1935 e il 1945, legando gli eventi della Provincia Piemontese, dell’Ovadese in particolare, con quelli nazionali e internazionali.
Dal crollo della Diga di Molare, all’entrata in Guerra dell’Italia, dalla disfatta sul fonte della Cirenaica, agli episodi della guerra resistenziale combattuta sui monti dell’Appennino Ligure-Piemontese. Tra le pagine del libro affiorano figure celebri e altre poco conosciute, ma altrettanto decisive e determinanti.”

-Prima che il buio- è una storia che urla, una storia che vuole essere narrata, che deve essere narrata.

«Con il fascismo ci erano cresciuti, allevati in fila, con la maestra che si commuoveva tutte le volte che nominava Lui, il Padre della Patria.»

Priano, questa storia, la racconta attraverso una prosa elegante e coinvolgente, prendendo per mano il lettore e conducendolo in una realtà storica difficile e crudele. Il buio e la paura sono il pane quotidiano ma nonostante questo i personaggi di questa storia non smettono di sognare e di sperare in una vita migliore. Per farlo, per stare con il naso all’insù e inventare un domani migliore, a loro basta farlo in quei momenti di luce che precedono il buio.

La storia di Michele e Giulia e delle loro famiglie si sviluppa in un arco di tempo decennale dove la guerra genera miseria, fame e morte portandosi via affetti e speranze e soprattutto distrugge l’animo della gente, lasciandola spesso e senza alcuna pietà, nel buio più completo.

Priano dipinge un quadro di vita ligure e piemontese, ricostruendo eventi storici e drammi. Descrive un’umanità disperata che, però, non si arrende.
Personaggi reali e di conseguenza ben caratterizzati così come i paesaggi e gli ambienti. Una perfetta ricostruzione storica, carica di emozioni e sentimenti.





1 commento:

  1. Pensa ho appena terminato anche io un libro, un giallo, ambientato in Liguria che parla di delitti avvenuti a causa di avvenimenti che si sono verificati nel periodo fascista.

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