Recensione de "Il bosco di là" di Lorenzo Marone Lorenzo Marone, Aboca Edizioni
"Il bosco di là" è un romanzo poetico. È poesia, è musica, è amore. La protagonista è Matteuccia che da ragazza è stata una staffetta partigiana, ma ora, che è un’anziana signora, ha smesso di parlare al genere umano. Dialoga e si rivolge solo alle piante, al vento e agli animali che le rispondono perché le sono grati, in quanto lei li ha sempre trattati con affetto e rispetto.
Matteuccia viene considerata una matta ma lei non bada a ciò che gli altri possono pensare. In fondo cosa può importare a una matta di essere considerata come tale, quando riesce a vivere in totale sintonia con la natura? E le invidiose comari del paese, armate di cattiveria, l’accusano di essere una strega, una vecchia comunista e una sciocca femminista.
In realtà Matteuccia porta dentro di sé un segreto e un dolore terribili. Fortunatamente a tenerle compagnia ha le piante, gli animali e il vento. Matteuccia si isola nel suo mondo incantato, dove tutto è in armonia.
Un libro che insegna che forse è il momento di fermarci tutti, che è necessario fare un passo indietro e ascoltare ciò che la natura ha da dirci.
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