domenica 4 dicembre 2022

Recensione de L'istinto del gatto" di Sonia Sacrato, edizioni Newton Compton editori.

Recensione de L'istinto del gatto" di Sonia Sacrato, edizioni Newton Compton editori.

"Sono passati sei mesi da quando Cloe, giovane insegnante di storia dell'arte, è stata invischiata in un'indagine che ha portato alla luce incredibili segreti del passato. Anche se ripete a sé stessa che adesso le serve un po' di tranquillità, si lascia coinvolgere da Alex, il nipote di una sua cara amica, a ricostruire la storia di un violino abbandonato nel magazzino di una compagnia di spedizioni, rifiutato dal destinatario. Alex, giovane stagista presso un quotidiano, è certo di avere tra le mani un caso che gli permetterà di scrivere un pezzo che non passerà inosservato. Ma prima che i due possano rendersene conto, la vicenda del violino assume contorni sinistri: l'uomo che doveva aiutarli a capire qualcosa sullo strumento viene ucciso poco dopo averli incontrati, fuori da un locale dove si esibiscono drag queen. E così, quella che era cominciata come una ricerca fatta quasi per gioco, si trasforma in un'intricata indagine per omicidio. È il vicequestore Ferraris, insieme alla sua squadra, a indagare sull'accaduto e ad ascoltare Alex e Cloe, lasciando la ragazza non del tutto indifferente al suo fascino. Sarà Pablo, il gatto di Cloe, a fare in modo, con il suo zampino, che i due si sentano ancora. Almeno fino a quando le cose precipiteranno e Alex e Cloe saranno davvero in pericolo."
Un giallo che si divora con golosità. Quando lo si inizia a leggere lo si deve finire. Già solo per tale motivo, questo libro giallo è un successo. Una scrittura allegra, a volte non troppo, così come una melodia.
Potremmo dire che il protagonista sia il gatto Pablo oppure che il personaggio principale sia la sua padrona Cloe, oppure... No, non vado oltre, non dico altro per non svelare troppo. Potrei, però, azzardare a dire che la protagonista di questo libro è la vita, con i suoi alti e bassi e con le sue tragedie; l'amore con i suoi moti ondulatori e sussultori, perché è questo che descrive l'autrice in questo libro: la vita, da tutti i punti di vista. Ottimi i dialoghi, gli -show, don't tell-. Attente le descrizioni di una Torino che, grazie alla Sacrato, viene voglia di visitare. Il modo con cui viene trattato il mondo delle drag queen dimostra una notevole sensibilità dell'autrice ad affrontare temi che, purtroppo, sono ancora molto lontani dall'essere totalmente accettati da questa società sempre più allo sbando.
L’indagine è condotta da chi in realtà non è un esperto del settore, ma resa molto godibile -dall'intuizione-.
La scrittura della Sacrato si riconosce fin dalle prime battute. È vero, ogni autore ha un suo modo di scrivere, ma quello che contraddistingue l'autrice è quella scrittura fluida, gentile e, concedetemi il termine, "spensierata" che mantiene sempre la giusta dose di acidulo. E che la rende estremamente vera.



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