domenica 22 gennaio 2023

Recensione di "Mai fidarsi delle apparenze" di Liane Moriarty, edizioni Mondadori.

Recensione di "Mai fidarsi delel apparenze" di Liane Moriarty, edizioni Mondadori.

“I Delaney sono un punto di riferimento per la loro comunità, e Joy e Stan sono l’invidia di tutti i loro amici. Dopo cinquant’anni di matrimonio e di duro lavoro alla scuola di tennis di loro proprietà, sono pronti a godersi serenamente la pensione. Joy è però dispiaciuta che nessuno dei quattro figli – Amy, Logan, Troy e Brooke – voglia rilevare l’attività di famiglia; la Delaneys Tennis Academy è stata per tutti una seconda casa che ha saputo accogliere gioie e dolori, per quanto lei preferisca ricordare soprattutto le prime. Non ha nipoti a cui badare, anche se è certa che presto arriveranno, e per occupare il tempo si dedica all’ascolto di podcast su argomenti disparati, dall’emicrania alla demenza senile. Solo un bussare insistente in tarda serata interrompe la voce del suo speaker preferito. Una sconosciuta si presenta alla porta confusa e sanguinante dopo un litigio con il fidanzato. Stan e Joy la fanno entrare, contenti di ospitare Savannah – questo il nome della ragazza – nella loro casa spaziosa per tutto il tempo che vorrà. Quando però il giorno di San Valentino Joyscompare e la ragazza non si trova da nessuna parte, la polizia interroga l’unica persona rimasta: Stan. E, per essere uno che si dichiara innocente, sembra avere molto da nascondere. Persino i suoi figli non sono sicuri che dica la verità. Costretti a riesaminare la loro storia familiare sotto una luce del tutto nuova, i Delaney riaprono vecchie ferite e scoprono ombre inquietanti. Il loro padre è davvero l’uomo che hanno sempre creduto che fosse? E qual è la parte giusta da cui stare?”
Un romanzo che parte con il “botto” perché parte con il dramma: la scomparsa di una donna, moglie e madre di quattro figli. Una donna dalla “famiglia ingombrante”. Poi la storia rallenta in quanto l’autrice si dilunga sulla storia passata e presente dei vari componenti della famiglia. Di conseguenza viene meno la tensione creatasi fin da subito nel lettore. Però, come dice il titolo “Mai fidarsi delle apparenze”, consiglio più che giusto da dare e da seguire. Perché procedendo nella lettura del libro, tutto piano piano si trasforma. La narrazione diventa veloce, arrivano i colpi di scena e quello che l’autrice aveva seminato qua e là, e che in un primo momento poteva sembrare inutile, acquista un senso. E che senso! Niente appare com’è e nulla è come appare. Tutto si ribalta, si trasforma lasciando il lettore senza parole.
Uno stile letterario singolare, carico di “Show don't tell” precisi e straordinari. Ottime le descrizioni degli ambienti e le caratterizzazioni dei personaggi. Una storia nella storia, sentimenti, emozioni, rabbia, rancori, solitudine. Una storia di vita. Una vita nella storia.


venerdì 13 gennaio 2023

Recensione di "Lei mi parla ancora" di Giuseppe Sgarbi, edizioni La nave di Teseo Elisabetta Sgarbi

Recensione di "Lei mi parla ancora" di Giuseppe Sgarbi, edizioni La nave di Teseo Elisabetta Sgarbi.

«Giuseppe Sgarbi è uno scrittore e un uomo autorevole, che non dà confidenza ma non gioca con alcun segreto. Nomina le cose, fa vivere le persone e i fatti, con tacito amore e tranquillo riserbo. Una personalità – e una penna – ricca di tenerezza e istintivamente incline a incutere soggezione. Il suo sguardo ha la spregiudicatezza di chi è libero da idoli, convenzioni, retoriche e non ha paura di guardare in faccia la morte, la guerra, il disincanto di tutte le cose. Ma il suo sguardo è soprattutto quello del rispetto, che Kant considera la premessa di ogni virtù e che sembra sempre più raro». Così Claudio Magris a proposito della scrittura di Giuseppe -Nino- Sgarbi.”
-La memoria e i ricordi- così mi verrebbe da definire questo romanzo che raccoglie tutta l’opera di Giuseppe Sgarbi. Quattro romanzi scritti con una penna semplice, sincera e commovente che emoziona e che, parola dopo parola, pagina dopo pagina, scalda il cuore del lettore. Pagine che regalano vita, saggezza e che allontanano dalla mediocrità, dal rumore, dalla premura, da questo inutile apparire e rincorrersi. Pagine che sanno parlare d’amore e che danno speranza. Perché è l’amore la vera essenza di questo libro. Amore è ciò di cui Sgarbi scrive. Senza retorica, senza fronzoli, senza false modestie. L’amore per la vita, per la sua donna, per i suoi figli, per la sua terra. Atmosfere suggestive, luoghi e ambienti ben descritti, originalità e una smisurata poesia fanno di questo libro un romanzo da cui attingere forza quando questa ci viene a mancare. La forza di un amore che, se è vero amore, è amore per sempre. La forza delle parole, dei gesti, del vuoto che rimane dopo il silenzio. Un silenzio che parla… che parla di lei, che parla ancora con lui.



mercoledì 4 gennaio 2023

Recensione di "Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno" di Benjamin Stevenson , Giangiacomo Feltrinelli Editore.

Recensione di "Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno" di Benjamin Stevenson , Giangiacomo Feltrinelli Editore.

“A Ernie Cunningham le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c'entra il fatto che tre anni prima ha visto suo fratello Michael sparare a un uomo e lo ha denunciato, un oltraggio che non gli è ancora stato perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C'è solo una cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora hanno deciso di ritrovarsi per un'occasione speciale: trascorreranno un fine settimana in un resort di montagna per festeggiare l'uscita di prigione di Michael. Ma i Cunningham non sono tipi da stare in pantofole davanti al caminetto. Il giorno dell'arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio, ma non ha ustioni sul corpo. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern capire se il colpevole è uno dei suoi familiari, prima che vengano uccisi tutti.”
Un giallo sorprendente, soprattutto per la sua originalità. Tutto grazie a una scrittura coinvolgente e intrigante. La voce narrante è quella di Ernest Cunningham uno scrittore che scrive libri su “come si scrivono i libri”.
Con e attraverso lui, il lettore fa conoscenza con la famiglia Cunningham: "Nella mia famiglia tutti hanno ucciso qualcuno. Alcuni-i veri professionisti- hanno ucciso anche più di una volta!"
Lo sviluppo del romanzo si basa sul decalogo del “giallo perfetto” scritto da Ronald Knox nel 1929. L’autore rivisita i classici da Agatha Christie a Conan Doyle catapultando il lettore nell’ironico film “Cena con delitto”.
Ed ecco servito così un giallo dalla matassa molto ingarbugliata che piano piano, pagina dopo pagina, verrà sbrogliata.
La storia parte da un antefatto che risale a tre anni prima e che da vita a tutta la trama: viene scarcerato Michael dopo 3 anni di prigione e la famiglia “allargata” Cunningham si da appuntamento allo Sky Lodge, l'hotel più in quota di tutta l'Australia. E ovviamente non mancherà una bufera di neve che… che…
Originalità + trama avvincente + scrittura brillante = un romanzo “BOOM”.