giovedì 25 maggio 2023

Recensione di "Qualcosa di me" di Isabella Nicora, Golem Edizioni

Recensione di "Qualcosa di me" di Isabella Nicora, Golem Edizioni.


Penelope è una donna anziana, dotata di singolare particolarità: conversa con la propria coscienza. Vive al quarto piano di un condominio privo di ascensore, per questo Pier, portinaio e amico, si occupa di farle la spesa finché Penelope decide di avvalersi di una collaboratrice. Trova così Irina, una ragazza ucraina di bell’aspetto. Con la sua dolcezza conquista subito Penelope che vede in lei la figlia che non ha avuto. L’empatia che le accomuna spinge Penelope a raccontare alla ragazza la storia della sua famiglia. La partecipazione di Irina alla sua vita, convince Penelope a invitare suo marito, con la segreta speranza che i due restino a vivere con lei ma le cose prenderanno una piega inaspettata."

Una scrittura morbida e sicura. Una storia e un intreccio senza buchi narrativi. Personaggi ben delineati ai quali ti affezioni, ambienti ben descritti. Una storia nella storia. Tempo al tempo, ricordo al ricordo. E poi Penelope in tutto il suo essere e splendore. Qualcosa di te è un'opera di straordinaria bellezza che gratifica il lettore perché la sua lettura porta lontano e nel contempo ti addolcisce l'oggi. L'emozione guida il lettore fin dalla prima pagina. L'autrice è riuscita per tutta la durata del romanzo a non mollare la presa dipingendo le emozioni in tutte le loro sfumature.
E Penelope ti entra nel cuore. E non va via.



martedì 23 maggio 2023

Recensione de "L'ignoranza dei numeri" di Francesco Paolo Oreste, Baldini+Castoldi editore.

Recensione de "L'ignoranza dei numeri" di Francesco Paolo Oreste, Baldini+Castoldi editore.

"L'ispettore Romeo Giulietti è un uomo di speranze, è uno che crede nelle parole, più che nei numeri, e nei miracoli, perché gli è capitato di vederne qualcuno. La sua casa è il suo rifugio dove spesso sogna. Sogna frammenti della vita degli altri. I loro amori, le loro miserie, i loro dolori gli cadono dentro quando chiude gli occhi, quando il sonno dovrebbe essere ristoro e invece si trasforma in un valzer di immagini e parole da cui Giulietti cerca di trarre una soluzione, una spiegazione, un abbozzo di verità. Combattuto tra la legge che ha giurato di servire e la giustizia cui profondamente anela, tra l'amore impossibile per Rebecca, che lo ha lasciato e a cui non ha mai smesso di pensare, e le indagini da portare avanti, Giulietti trova conforto nel pragmatismo."

Ci sono dei libri che fanno male. Questo è uno di quelli. Fanno male esattamente come la verità che ti graffia viso e cuore in un colpo solo. Questo è un libro che dalle prime pagine si intrufola sotto la pelle, per poi passare nelle vene. E a quel punto è finita. Il lettore s'innamora di Giulietti, così tanto da soffrire con lui.
L'autore non ha scritto un semplice giallo e nemmeno un semplice libro. L'autore costringe il lettore a riflettere. Lo sposta, lo cambia in meglio. Spalanca una finestra su un mondo sempre più alla deriva. Possiamo anche far finta che non sia così ma in realtà, lo sappiamo tutti, il male impastato con il marcio esiste. Non leggetelo se non siete dotati di intelligenza emotiva.
Romeo Giulietti rispetta tutti, anche i criminali. Non fa differenze, per lui un crimine lo è a prescindere, non a seconda di chi sia la vittima. Giulietti indaga su Tatore ‘o scarrafone, un delinquente di poco valore che, come uno scarafaggio, è morto schiacciato. Eppure per lui grida giustizia... e "la legge deve essere giusta con tutti, non uguale" perché "nella vita non tutto quello che si somma aggiunge."

Un libro che sa di vita, di umanità che tanto manca a tutti. Narra di -vite- che nascono e muoiono senza poter ricevere riscatto. Perché non è vero che davanti e dopo la morte siamo tutti uguali. Se lo fosse lo saremmo anche da vivi.

E allora: viva Giulietti, viva l'autore. E viva la giustizia che a volte viene occultata come un cadavere in cantina.


venerdì 5 maggio 2023

Recensione di "Al servizio di chi mi vuole. Lupa in convento di Giorgio Scerbanenco, editore Garzanti Libri.

Recensione di "Al servizio di chi mi vuole. Lupa in convento" di Giorgio Scerbanenco, editore Garzanti Libri.


"Il protagonista è Ulisse Ursini, due metri di parà friulano con un debole per le minorenni, le missioni impossibili e le cause geograficamente lontane (che c’entra lui con Cuba?) ma profondamente vicine ai suoi ideali. Perché Ulisse non è un mercenario, ma un idealista che presta il suo coraggio e la sua passione per il combattimento a chi ne ha bisogno per salvarsi dalle dittature e dai soprusi contro la libertà."

Uno stile letterario oramai molto lontano da quello che gli editori e i lettori si aspettano da un autore. Nonostante questo la storia fila, la lettura scorre e le emozioni bussano alla porta. Scerbanenco ci regala una storia alla 007 dove l’agente segreto Ulisse con ironia, determinazione e umanità affronta la sua missione. Un'avventura carica di colpi di scena, tutti dettati dalla voglia e il bisogno di libertà che è il tema che fa da padrone a tutto il romanzo.