Recensione di "Mio fratello rincorre i dinosauri" di Giacomo Mazzariol Giacomo Mazzariol, edito Giulio Einaudi Editore.
"Hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. Una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, questo fratello, e che sarà speciale. Tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire "supereroe". Gli scegli pure il nome: Giovanni. Poi lui nasce, e a poco a poco capisci che sì, è diverso dagli altri, ma i superpoteri non li ha. Alla fine scopri la parola Down, e il tuo entusiasmo si trasforma in rifiuto, addirittura in vergogna. Dovrai attraversare l'adolescenza per accorgerti che la tua idea iniziale non era così sbagliata. Lasciarti travolgere dalla vitalità di Giovanni per concludere che forse, un supereroe, lui lo è davvero. E che in ogni caso è il tuo migliore amico."
La storia è raccontata da Giacomo, l’autore di questo romanzo straordinario. Straordinario per la sua singolarità, per la capacità di far sentire il lettore parte integrante di una storia, quella della disabilità, la vera protagonista di questo libro. E ci riesce benissimo, lo fa in maniera divertente e leggera, attraverso le più svariate emozioni. Narra di suo fratello Giovanni, un ragazzo affetto dalla sindrome di Down. Di lui racconta la sua gioia di vivere, mostra la vita vista dai suoi occhi, attraverso una comunicazione non sempre chiara ma affascinante. Giovanni è un concentrato di genialità, di gesti unici e istintivi carichi di amore verso la quotidianità, verso quello che spesso viene dato per scontato. A modo suo Giovanni grida, a volte sussurra, a volte disarma, come quando torna a casa tutto felice e annuncia di essersi sposato. Insegna Giovanni. Insegna quando ruba il cappello a un barbone e scappa via, quando in mezzo alla piazza trascina tutti in un ballo. Insegna ad amare la vita, insegna come andrebbe vissuta la vita, come un Supereroe. Perché lui è questo: un eroe proprio super.
Giacomo Mazzariol sa scrivere, su questo non c’è dubbio. La costruzione dei dialoghi è perfetta, reale, così come i dubbi, le frustrazioni, le paure le angosce che mostra. Reali sono le gioie, l’allegria che un “ragazzo Down” sa donare.
Giacomo Mazzariol, però, non sa solo scrivere, non sa solo usare le parole. Giacomo sa emozionare attraverso le parole. Non c’è pagina di questo romanzo che non lo dimostri.
Conosco questa sindrome, so cosa toglie e cosa lascia. Conosco il sentimento d’affetto che, coloro che ne sono affetti, riescono a tirare fuori. Conosco l’amore che sanno donare, so benissimo quale siano le loro attenzioni verso il prossimo. Per loro i regali si fanno sempre, non solo a Natale. E sanno cogliere nelle piccole cose, quello che di grande c’è.
Viva Giacomo. E viva suo fratello Giovanni.
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