Recensione di "Non è una città per avvocati" di Mauro Sangiorgi Robin Edizioni.
"Marcello Prati è un avvocato pavese che ha ormai superato i quaranta. Vive la professione con disincanto e amarezza, trascinandosi fra le incombenze di studio, il bar dove è solito consumare i suoi pasti e il rimpianto per la fidanzata che lo ha lasciato per mettersi con un calciatore molto più giovane di lui. Quando la ragazza viene uccisa insieme al nuovo compagno, Prati viene accusato degli omicidi e capisce ben presto che l'unica occasione che gli rimane per salvare se stesso e il suo studio è quella di indagare personalmente per scoprire il vero assassino. La ricerca della verità si rivela però difficile e a Marcello viene in soccorso Claudia, il suo difensore, che lo aiuta nel tentativo di fare luce sull'intricata vicenda. Attraverso puntate nell'Oltrepò pavese e imprevisti ritorni a un passato più felice, la matassa verrà infine sciolta. Ma la salvezza faticosamente conquistata non sarà in grado di lenire l'amarezza lasciata da una storia dove, in fondo, a vincere non sono i buoni."
Una lettura molto piacevole. Una scrittura brillante a tratti effervescente. La storia cattura e coinvolge fin dalla prima pagina. Un noir semplice ma al contempo complesso. L’autore dipinge la provincia lombarda in modo implacabile, portando a galla l’ipocrisia e quel fastidioso perbenismo che non fa altro che aggiungere miseria alla miseria già esistente. Nulla appare come veramente è, ma del resto è anche vero che niente è come appare.
Il protagonista di questo piacevolissimo noir è un avvocato pavese che viene incolpato di duplice omicidio. Tutto sembra essere contro di lui. Il carattere curioso e poco arrendevole dell’avvocato lo porterà a indagare, o meglio a rovistare, tra le pagine della sua stesso passato. La verità non è così semplice, come non è facile compiere un viaggio dentro e verso noi stessi. Cosa troverà quando arriverà alla meta di quel tortuoso percorso?
Personaggi ben delineati, così come sono ben descritti i sentimenti e le emozioni. Perfetti gli “show, don’t tell”. Le descrizioni degli ambienti sono ottimi. Non manca nulla a questo romanzo noir. A dire il vero una cosa forse manca, anzi due: manca il successo che avrebbe dovuto avere (da tempo non trovavo un noir così ben scritto e accattivante) e manca la lettura da parte di molti avvocati, soprattutto quelli di provincia, quelli che credono di essere “giudici in terra, nel cielo e nel mare.”
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