domenica 19 agosto 2018

Recensione de "L'eco del peccato" di Valerio Marra edizioni Alter Ego Edizioni

Recensione de "L'eco del peccato" di Valerio Marra edizioni Alter Ego Edizioni
Frascati: un giovane assicuratore con la passione per il calcio muore in seguito ad un incidente stradale che al vice questore Festa appare tutto fuorché una triste casualità. L’indagine è ben architettata e i particolari descritti sono tutti funzionali alla storia, così come gli indiziati che via a via vengono scagionati. Ogni personaggio porta una croce ovvero un passato che limita il suo presente. Ottima la capacità dell'autore di passare dall'indagine vera e propria alla parte intimistica senza stancare il lettore. Il giallo strappa anche qualche sorriso e mette il lettore davanti ad una grande verità: che la vita va vissuta e non sopravvissuta. Efficienti e mai eccessive le frasi espresse in dialetto napoletano che esaltano la grande simpatia dei partenopei. E' inserito senza cadere nel ridicolo anche il mondo del soprannaturale: i lupi mannari esisteranno davvero?
Inoltre l'autore, con una scrittura garbata che mai sconfina in assurdi 'voli' letterari, regala al lettore un po' di poesia:
“Il silenzio ha le ali.
Può planare come un soffio di vento tra le montagne, scavalcare le nuvole e volare oltre l'universo. Ha le ali immerse nei colori dell'arcobaleno e spruzzate con polvere di farfalla.
Nel silenzio puoi volare anche tu.
Puoi sfiorare le stelle più luminose e rivedere gli occhi di chi si trova lassù.
D'un tratto, quella magia si spezzerà, facendoti atterrare bruscamente con i piedi per terra.
Lasciando tra le tue mani i ricordi più belli e solo un briciolo di polvere di stelle.”
Uno stile letterario scorrevole e una buona capacità descrittiva fanno di questo giallo un gran bel romanzo.

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