Recensione di "Una mutevole verità" di Gianrico Carofiglio Einaudi editore
Un romanzo breve ma dalla lettura molto godibile.
-Un buon investigatore deve essere capace di costruire una storia, immaginare che cosa è successo prima e dopo il crimine, come in un romanzo. Poi, costruita la storia, deve andare in cerca di ciò che la conferma e la contraddice. Così pensa il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese trapiantato a Bari, che si trova a indagare su un omicidio dove tutto appare troppo chiaro fin dall’inizio. Non fosse che al principale sospettato, su cui si concentra ogni indizio, mancava qualsiasi movente per commettere il delitto.-
Pietro Fenoglio è un maresciallo dei Carabinieri entrato nell'Arma per uno scherzo buffo del destino. È un uomo dotato di un'incredibile umanità. Un uomo scrupoloso che lavora con passione. A chi ama i gialli classici questo libro di Carofiglio è più che consigliato. C'è un omicidio e apparentemente un colpevole consegnato alla legge con tanto di impronte e soprattutto con tanto di testimone oculare. Ma c'è un -ma-. I conti a Fenoglio non tornano e invece di seguire la strada più facile e chiudere il caso, cerca di capire cosa non torna e soprattutto il perché. La bravura dell'autore sta nel riuscire a coinvolgere talmente il lettore da farlo diventare anche investigatore. Perché se il lettore è attento non può non notare che... mi fermo qui.
Certo è che chi scrive gialli ha da imparare molto da Gianrico Carofiglio.
Certo è che chi scrive gialli ha da imparare molto da Gianrico Carofiglio.
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