Recensione de -L'assassino- di Georges Simenon
"Il primo martedì di gennaio il dottor Hans Kuperus lascia Sneek, il paesino della Frisia in cui vive, e si reca ad Amsterdam, come tutti i primi martedì del mese. Questa volta, però, non partecipa alla riunione dell'Associazione di Biologia, né va a pranzo dalla cognata. Compra una rivoltella, se la mette in tasca, riprende il treno, poi il traghetto che attraversa lo Zuydersee, poi un altro treno. Solo che, prima di arrivare a Sneek, il convoglio rallenta e si ferma. Allora il dottor Kuperus agisce quasi senza riflettere: scende e si avvia, camminando nella neve, verso il bungalow in riva al lago dove (come ha appreso da una lettera anonima) troverà la moglie in compagnia del suo amante. Tutto avviene molto rapidamente: quando i due escono, Kuperus li uccide e getta i corpi nel lago. Dopodiché, come ogni sera, raggiunge al caffè i membri dell'Accademia di Biliardo. Di quella istituzione, che accoglie tutti i notabili del luogo, Kuperus sogna da tempo di essere eletto presidente: ma forse ora potrà riuscirci, perché il presidente in carica (il conte Shutter, l'uomo più ricco del paese, quello che ha la casa più bella, la barca più bella, le donne più belle, anche sposate) giace in fondo al lago, decisamente morto. A casa, dopo, Hans Kuperus farà una cosa che aveva a lungo desiderato: si porterà a letto Neel, la florida domestica. Così comincia questo romanzo, in cui Simenon segue la discesa nell'abisso di uno dei suoi eroi più tipici: uno di quelli che osano passare la linea e ne pagano il prezzo."
Non avevo mai letto nulla di Simenon, lo confesso. Ho iniziato con questo libro. Per lo stile narrativo asciutto e lento che lo caratterizza, l'ho trovato un libro faticoso. La vicenda è profondamente umana, drammatica. Protagonista una società borghese e ipocrita. Kuperus è un uomo condannato da se stesso a scendere all'inferno senza nessuna possibilità di risalita. Tra lui e la vita, tra lui e il resto mondo si delinea una linea di confine. Invidia, gelosia, cattiveria e ferocia. Quattro ingredienti fondamentali. Kuperus al centro sopraffatto da tutto e tutti. Non è propriamente un giallo, è qualcosa di più: un libro che scava nei meandri più bui della nostra mente.
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