lunedì 31 agosto 2020

Recensione de "La figlia modello" di Karin Slaughter, edizioni HarperCollins Italia

 Recensione de "La figlia modello" di Karin Slaughter, edizioni HarperCollins Italia

“Sono passati ventotto anni da quando una brutale aggressione ha sconvolto l’adolescenza di Charlotte e Samantha Quinn. Quel giorno la loro madre è stata uccisa, il padre, un noto avvocato difensore, non si è mai ripreso del tutto dalla tragedia e a poco a poco la famiglia si è disintegrata. Charlie ha cercato di andare avanti con la propria vita, ha seguito le orme del padre e da brava figlia modello lavora con lui nel suo studio legale, ma i segreti legati a quella terribile notte nel bosco continuano a tormentarla. Poi un gesto di inspiegabile violenza sconvolge la monotonia di Pikeville, la tranquilla cittadina di provincia in cui vive: una ragazza ha aperto il fuoco nel corridoio della scuola, uccidendo il preside e ferendo una compagna. Per Charlie è come precipitare in un incubo. E non solo perché il primo testimone ad arrivare sulla scena del crimine è lei. Ciò che è accaduto l'ha colpita profondamente, spingendola a convincere il padre a occuparsi del caso. Ma l'ha anche riportata indietro nel tempo, a quel passato cui si illudeva di essere sfuggita. Perché ciò che ha nascosto per quasi trent'anni si rifiuta di rimanere sepolto... Un thriller psicologico agghiacciante, che lascia il lettore completamente spiazzato di fronte alla verità.”
Sinceramente ho fatto fatica a leggerlo. La trama non è sempre chiara e alcuni dettagli troppo ridondanti. Certo è che la trama parte da un fenomeno tristemente noto, ovvero ragazzi/studenti che impazziscono e sparano. L'autrice tratta argomenti come l’abuso fisico e psichico sui bambini sui quali non è facile disquisire. I personaggi son ben caratterizzati così come i loro profili psicologici ma purtroppo manca la suspense. Si arriva troppo presto a capire chi sia l'assassino e il colpo di scena finale non appaga, a mio parere, il lettore.


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