venerdì 28 agosto 2020

Recensione de "La madre bugiarda" di Colette McBeth, Edizioni Piemme

 Recensione de "La madre bugiarda" di Colette McBeth, Edizioni Piemme

"Moglie. Madre. Bugiarda. I fatti non mentono, le persone sì, e Linda Moscow lo sa molto bene. Nella sua carriera di parlamentare ormai sempre più in vista, una carriera che le ha portato soldi e successo, più di una volta ha dovuto scendere a compromessi con la verità. Non è forse di questo che si tratta, in politica? E nella vita privata? Linda Moscow ama suo figlio Gabriel. Il suo istinto naturale è quello di proteggerlo. A qualunque costo. Ma che succede se Gabriel viene accusato di aver commesso un atto terribile - e nemmeno sua madre è sicura della sua innocenza? D'altra parte, i fatti sono chiari: Gabriel ha conosciuto una ragazza. Si chiamava Mariela. Sono andati a casa sua e hanno passato la notte insieme. Il mattino dopo, Mariela è stata trovata in un terreno dietro la casa di Gabriel. Morta. Mentire per suo figlio? Non sarebbe la prima volta, e il senso di colpa l'ha quasi uccisa. Eppure questa volta c'è qualcosa di diverso. Perché il passato di madre e figlio è ancor più torbido di quello che si possa immaginare, e Linda si trova di fronte a una scelta impossibile. Stavolta la vita in pericolo è proprio la sua, e un castello di bugie costruito negli anni rischia di crollarle, di nuovo, addosso. L’autrice basa la sua nuova opera sulle bugie e le loro conseguenze, intessendo una trama nella quale viene indagato il rapporto madre-figlio e viene affrontato in maniera egregia il tema degli abusi sessuali sui minori."
Uno stile letterario non sempre scorrevole, che obbliga il lettore a sospendere spesso la lettura per cercare di fare il punto della situazione. Nonostante questo la storia è intrigante e in un certo senso -coraggiosa-. La McBeth coglie l’occasione per parlare di abusi sessuali su minori, e su come le vittime, spaventate e violentate anche nell'animo, decidono di tacere per paura di non essere credute. Nei ringraziamenti la stessa autrice spiega che, attraverso questa storia, ha voluto trasmettere un messaggio forte e chiaro: che anche il silenzio e la scelta di non agire sono conseguenti alla violenza subita. Non è un thriller nel vero senso della parola ma un libro che mostra la psicologia dei suoi personaggi con tutte le loro sfaccettature. Bugie, verità e segreti, tutto ruota intorno a questi tre elementi. Ma è così difficili dire la verità? E soprattutto: quanto siamo disposti a rischiare, a fare e a non fare per difendere chi amiamo?


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