Recensione di "Rosso veneziano" di Guido Sgardoli Guido Sgardoli Fanucci Editore
"Venezia, 1509: Zorzo Cigna, detto Giorgione, trascorre il suo tempo creando quadri e affreschi in preda a un'euforia causata dalla dipendenza dall'oppio. Nutre un amore segreto per Cecilia, la tenutaria del più apprezzato bordello veneziano, che incontra di notte in gran segreto. Durante il Carnevale, viene svegliato in piena notte da una triste notizia: il suo amico fra' Placidio è rimasto vittima delle fiamme che hanno colpito l'ospeal del bersaglio vicino alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Accorre sul luogo dell'incendio e qualcosa non gli torna; potrebbe trattarsi di un atto doloso e fra' Placidio potrebbe essere stato deliberatamente ucciso. E un uomo lì presente, che sembra guardarlo con interesse, non promette nulla di buono... Zorzo Cigna comincia a indagare e quando una serie di incendi colpisce la città e lui stesso si trova minacciato, capirà che la verità potrebbe cambiare per sempre il destino della Serenissima. Una Venezia rinascimentale inedita, violenta e segreta, fa da sfondo a una vicenda dai risvolti cupi, dove nulla e nessuno è mai come appare."
L’autore regala al lettore un thriller storico ambientato in una Venezia del 1500. Un romanzo preciso, elegante, dal ritmo incalzante. Nulla è lasciato al caso, tutti i personaggi sono ben caratterizzati e le descrizioni dei luoghi e della vita quotidiana risultano essere efficaci e curate in tutti i dettagli. Gli avvenimenti e i vari collegamenti tra una storia e l’altra sono raccontati dall’autore in modo limpido ed evocativo.
È un romanzo dalla ricostruzione storica ottima e, per questo, il lettore riesce a “girare” per le vie di Venezia senza perdersi, immedesimandosi in ogni situazione. Sentimenti ed emozioni escono prepotentemente mentre le pagine, che si colorano di rosso per il sangue, bruciano per il fuoco, si anneriscono per la cenere, raccontano la morte, fotografano distruzione e disperazione. Eppure è un romanzo che scalda perché la storia è comunque intrisa di poesia e di straordinaria passione.
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