Recensione di "Non solo per amore. In memoria di Francesca Morvillo" di Cetta Brancato, Giovanna Fiume, Paola Maggio, edizioni Treccani.
Difficile fare una recensione di un libro così. E così non è nemmeno l’avverbio di modo adatto per dire, spiegare, far capire che questo libro urla. Urla non solo l’amore ma la memoria. Non quella scontata, banalizzata da una locandina o da un evento che ci ricorda che dobbiamo ricordare. No, questo libro fa molto di più. È una finestra spalancata sull’intelligenza, sulla realtà, sulla misura, sulla cultura, sull’esistenza. Questo libro spolvera, svela, è indirizzato al futuro. Eppure ricorda. Ricorda con purezza, con lealtà. Arricchisce pagina dopo pagina e per quanto sia proiettato nel passato, rivolge gli occhi del lettore al domani.
Scrive Cetta Brancato: “Dov’è Francesca Morvillo nella complessa storia della Sicilia? Nel giardino dei morti, in quella memoria minore che la vede da sola, lontana da Giovanni, nell’ultimo riposo? O va, piuttosto, raccolta nel sorriso luminoso dei malinconici, nel lampo chiaro e garbato della sua femminile bellezza?”
Cetta Brancato, Giovanna Fiume, Paola Maggio in questo libro “Non solo per amore. In memoria di Francesca Morvillo", regalano un libro di smisurata e disarmante verità. Insegnano che lo “spirito non si può addormentare con il tritolo”. Mai.
E io le ringrazio. Dovreste farlo tutti.
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