Recensione di "Lo sappiamo bene che l'assassino non è tra di noi" di Roberta Paola Fornari, Leucotea Edizioni
Una scrittura chiara e scorrevole. Un ottimo esordio.
L'esistenza di Viola, quarantenne romana, con un matrimonio in bilico, viene sconvolta da una tragica notizia: sua cugina Marisela viene assassinata. La storia di Viola e dei personaggi che ruotano con e intorno a lei, prende corpo piano piano funzionando alla perfezione. Un modo singolare per scrivere un giallo, per raccontare un omicidio, per scovare un assassino. Niente annoia e molto intriga. Il lettore, lasciandosi trasportare dalla lettura, si trova davanti a diversi colpi di scena e ad una soluzione tutto meno che scontata. Ottime le riflessioni che non sono mai frutto di una esagerata ostentazione di sé. In Viola ho riconosciuto molte donne in bilico tra l'amore vero e quello di facciata. Viola è una donna che deve scegliere e sceglie l'amore. Perché a volte siamo proprio noi a non voler vedere le cose per quello che sono. La paura ci rende ciechi. L'amore, però, quando arriva ci prende per mano e ci rende liberi. A volte siamo proprio noi a non accorgerci che l'amore ci cammina a fianco. Scrive la Fornari: “E' difficile trovare qualcuno con cui ci piace ridere, fare sesso, sognare un futuro insieme, progettare. Penso che dovrei accorciare le distanze tra me e le mie pretese. Continuare a credere alle fiabe strizzando l'occhio alla quotidianità”.
Io credo che la Fornari debba continuare a scrivere.
L'esistenza di Viola, quarantenne romana, con un matrimonio in bilico, viene sconvolta da una tragica notizia: sua cugina Marisela viene assassinata. La storia di Viola e dei personaggi che ruotano con e intorno a lei, prende corpo piano piano funzionando alla perfezione. Un modo singolare per scrivere un giallo, per raccontare un omicidio, per scovare un assassino. Niente annoia e molto intriga. Il lettore, lasciandosi trasportare dalla lettura, si trova davanti a diversi colpi di scena e ad una soluzione tutto meno che scontata. Ottime le riflessioni che non sono mai frutto di una esagerata ostentazione di sé. In Viola ho riconosciuto molte donne in bilico tra l'amore vero e quello di facciata. Viola è una donna che deve scegliere e sceglie l'amore. Perché a volte siamo proprio noi a non voler vedere le cose per quello che sono. La paura ci rende ciechi. L'amore, però, quando arriva ci prende per mano e ci rende liberi. A volte siamo proprio noi a non accorgerci che l'amore ci cammina a fianco. Scrive la Fornari: “E' difficile trovare qualcuno con cui ci piace ridere, fare sesso, sognare un futuro insieme, progettare. Penso che dovrei accorciare le distanze tra me e le mie pretese. Continuare a credere alle fiabe strizzando l'occhio alla quotidianità”.
Io credo che la Fornari debba continuare a scrivere.
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