Recensione di "Neve che non dimentica" di Manuela Romeo, Pentagora, edizioni.
Un romanzo che ha tutti gli ingredienti ben amalgamati per essere definito un romanzo meraviglioso. Uno stile letterario ineccepibile. Sarebbe inutile e immotivato muovergli qualche critica. Le parole dell'autrice arrivano al lettore trasportandolo in una dimensione scomoda, mettendolo davanti ad una verità graffiante dannosa per il cuore e l'animo. La Romeo tratta un tema forte. Racconta, attraverso la voce di un giornalista italiano, gli orrori del regime totalitario che negli anni ottanta c'era a Bucarest. Il giornalista parla attraverso le ragione del cuore, ovvero per mezzo dei racconti della donna rumena di cui s'innamora. Davvero, però, si può sempre seguire il cuore? Cosa ci spinge a volte a non sentire quello che lui ci invita a fare ma a guardare altrove, chiudendoci in un silenzio quasi assordante?
In questo pagine si leggono parole crude, spigolose e fastidiose che mettono a dura prova il lettore, lasciandolo solo con i suoi consistenti sensi di colpa: la colpa di essere fortunato, amato e protetto. Al mondo non esistono solo persone fortunate e questo spesso tendiamo a dimenticarcelo.
In questo pagine si leggono parole crude, spigolose e fastidiose che mettono a dura prova il lettore, lasciandolo solo con i suoi consistenti sensi di colpa: la colpa di essere fortunato, amato e protetto. Al mondo non esistono solo persone fortunate e questo spesso tendiamo a dimenticarcelo.
“Figliolo, l'uomo è cattivo, è un cattivo soggetto. E passa la vita a cercare il modo per schiacciare gli altri, per buttagli addosso delle colpe. Così nascono i regimi, così nascono i pazzi”.
“Sapevo che da sola una persona è poco più di niente e che basta un attimo per trasformare un uomo in cenere. Un attimo. E sapevo anche che certi uomini abitano il passato perché il passato ha più cose da offrire.”... “Ma la solitudine, come un ventre, era il primo sapore che avevo conosciuto e non se ne andava più. Incontrando la paura, era diventato una specie di stile.
Il protagonista è l'amore in tutte le sue declinazioni, in tutte le sue forme e in tutte le sue manifestazioni: l'amore per il prossimo, per il debole, per il perseguitato. L'amore che -come la neve- non dimentica.
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