Recensione di "I miracoli esistono. La storia di Giorgio Perlasca di Sara Rattaro Sara Rattaro edizioni Mondadori
“Una mattina del 1987 Alice, dopo la scuola, va a trovare una vicina di casa. Brigitte, ebrea ungherese da molti anni in Italia, le aveva fatto da baby-sitter quando era bambina ed è sempre stata per lei un punto di riferimento. Le ha anche insegnato a preparare un dolce, il Challah alle mele, e a danzare... Ma non ama parlare del proprio passato. E, all'improvviso, deve partire per Budapest. Quale mistero nasconde? Brigitte aveva la stessa età di Alice quando, nel 1944, nella sua città occupata dalle Croci Frecciate, i filo-nazisti sostenuti dai tedeschi, lei e suo padre ebbero la fortuna di imbattersi in un uomo straordinario, che salvò loro la vita: Giorgio Perlasca. Il commerciante italiano, detto anche l'"impostore", si era finto ambasciatore spagnolo per accogliere nelle sue case protette cinquemila ebrei d'Ungheria e strapparli dalle camere a gas. Una scrittura appassionata ed empatica tesse i racconti della testimone Brigitte e di Alice, fra passato e presente, fra le ombre atroci della Shoah e i conflitti dell'adolescenza. Sul filo della memoria e, soprattutto, grazie all'esempio di coraggio ed eroismo di Giorgio Perlasca, Alice saprà finalmente chi diventare.”
Ci vuole una grande capacità narrativa per parlare, o meglio scrivere, di “certe cose” nel modo in cui l’ha fatto Sara Rattaro.
I miracoli esistono davvero? Sì.
Come accadono ce lo racconta l’autrice in questo libro destinato alla narrativa per ragazzi, che dovrebbe essere letto, però, anche dagli adulti. Perché, nonostante la finzione, è una storia vera. Una storia che grida, che fa male, che genera orrore, che fa parte di noi e che non va dimenticata. Mai. Un capitolo oscuro della nostra storia, dove il male schiacciava il bene, dove l’indifferenza era la normalità.
Eppure in quella storia qualcosa ha brillato, un fiammifero si è acceso dando vita al bene, alla solidarietà, seminando speranza. Quel “qualcosa” era un uomo: Giorgio Perlasca. Un uomo generoso, coraggioso e determinato che non si è tirato indietro davanti al male e ha saputo elargire “umanità”. Un miracolo, Giorgio Perlasca è stato un miracolo. Un uomo che è riuscito a salvare la vita di molti ebrei nella Budapest del 1944, fingendosi ambasciatore di Spagna. Regalò tempo e fede a un popolo massacrato dalla scelleratezza degli uomini.
Potrei dire che la protagonista della storia è Brigitte, una ragazzina che nel 1944 aveva solo una colpa: essere ebrea. Privata della sua libertà, Brigitte soffre di fronte all’indifferenza di chi preferisce non opporsi al male, voltandosi dall’altra parte. Potrebbe, però, anche essere Alice, una ragazzina dodicenne che trascorre i suoi pomeriggi con Brigitte. Siamo in Italia nel 1987. Anche Alice vive tra le ingiustizie, quelle che girano per i banchi della sua scuola. Il vero protagonista, però, è il bene che contrapponendosi al male dà vita a un miracolo: quello dell’amore per il prossimo.
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