mercoledì 7 settembre 2022

Recensione de "La regola dell'equilibrio" di Gianrico Carofiglio Einaudi editore

 Recensione de "La regola dell'equilibrio" di Gianrico Carofiglio Einaudi editore

“È una primavera strana, indecisa, come l'umore di Guido Guerrieri. Messo all'angolo da una vicenda personale che lo spinge a riflettere sulla propria esistenza, Guido pare chiudersi in se stesso. Come interlocutore preferito ha il sacco da boxe che pende dal soffitto del suo soggiorno. A smuovere la situazione arriva un cliente fuori del comune: un giudice nel pieno di una folgorante carriera, suo ex compagno di università, sempre primo negli studi e nei concorsi. Si rivolge a lui perché lo difenda dall'accusa di corruzione, la peggiore che possa ricadere su un magistrato. Quasi suo malgrado, Guerrieri si lascia coinvolgere dal caso e a poco a poco perde lucidità, lacerato dalla tensione fra regole formali e coscienza individuale. In un susseguirsi di accadimenti drammatici e squarci comici, ad aiutarlo saranno l'amico poliziotto, Carmelo Tancredi, e un investigatore privato, un personaggio difficile da decifrare: se non altro perché è donna, è bella, è ambigua, e gira con una mazza da baseball.”
-Chi mente a se stesso e presta ascolto alle proprie menzogne, arriva al punto di non distinguere più la verità, né in se stesso, né intorno a sé-.
Un romanzo dal ritmo incalzante, che parla del bene e del male che albergano dentro di noi. Una storia carica di chiaroscuri. La trama gira e si inerpica nel sistema giudiziario italiano. L’autore racconta senza reticenza il nostro Paese, la sua “coscienza” e quella forma mentale tipica dell’italiano, ovvero scegliere la propria verità, interpretando i fatti secondo il proprio piacimento.
Nel “La regola dell’equilibrio” Carofiglio ritorna a parlare di un tema a lui caro: la “banalità del male” attraverso il quale risveglia la coscienza del lettore. Chi non ha mai perso l’equilibrio? Tutti. Il male, però, sta nel non ammetterlo, dichiarandosi innocente e pretendendo di essere assolto.
Una prosa solida, scorrevole, dove tutto “è pesato” con cura. Un romanzo che parla dell’essere umano e che fa riflettere sulle fragilità e sull’esistenza.



Nessun commento:

Posta un commento