Recensione del romanzo "Teorema del primo bacio" di Marco Braico Marco Braico editore Edizioni Piemme.
È un romanzo che dalle prime pagine inganna. A dire il vero il titolo inganna. Poco importa però... Il Professore Solei: chi non lo vorrebbe o non l'avrebbe voluto avere come insegnante? Tra lui e i suoi studenti si crea un connubio perfetto. Tra loro c'è armonia, elemento fondamentale per un vero e sano rapporto. La storia è una triste verità che io ho vissuto in qualità d'infermiera. Erano le due di notte, me lo ricordo ancora, quando una ragazza di sedici anni mi ha mostrato quello che Andrea mostra al suo insegnante. Sono quei momenti che vorresti essere tutto meno quello che sei o meglio non vorresti essere un essere vivente e pensante o meglio ancora non vorresti avere il cuore. Io non sono stata brava come il professore Solei. Lunga storia...
Con questo romanzo l'autore o meglio il professore Solei vuole trasmettere al lettore due messaggi: Il primo che questa storia può essere la storia di chiunque, anche quella dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei figli dei nostri amici... Perché nessuno è esente dal MALE. Il secondo che questa storia può essere la storia di chiunque, anche quella dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei figli dei nostri amici... Perché nessuno è esente dal BENE. Messaggi inviati con chiarezza, eleganza, maturità, saggezza e competenza.
Un libro che consiglio a chi crede nella vita e a chi alla vita da le spalle.
Con questo romanzo l'autore o meglio il professore Solei vuole trasmettere al lettore due messaggi: Il primo che questa storia può essere la storia di chiunque, anche quella dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei figli dei nostri amici... Perché nessuno è esente dal MALE. Il secondo che questa storia può essere la storia di chiunque, anche quella dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei figli dei nostri amici... Perché nessuno è esente dal BENE. Messaggi inviati con chiarezza, eleganza, maturità, saggezza e competenza.
Un libro che consiglio a chi crede nella vita e a chi alla vita da le spalle.
P.S: nessuno dica all'autore che io non sopporto la matematica e che sono stata l'incubo dei miei insegnanti di matematica dalle medie alle superiori.
-Contattare il dolore dell'Amore è una volontà. Guai a chi non vuole Amore, qualunque abito esso indossi. Fatto di rose o di spine, è sempre Amore. Il resto non è interessante per il posto segreto di ognuno di noi. Il dolore va guardato in faccia senza scappare, altrimenti ci viene a cercare, come la verità. Quella, poi, è la madre di tutte le madri...-
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