Recensione di "Niente di nuovo a Montenotte" di Alessandro Marenco, Pentagora edizioni.
Un buon giallo. Un buon stile letterario.
Ad Elpidio Consapevoli, maresciallo dei carabinieri, viene assegnato l'incarico di comandante della locale stazione dei carabinieri di Montenotte.
Montenotte viene descritto come un posto tranquillo, uno di questi posti dove non accade mai nulla. In realtà le cose non sono proprio così. Montenotte è un territorio complesso dove vivono persone, per lo più anziane, che soffrono la solitudine e che convivono ogni giorno con la paura del domani: Montenotte è una terra contadina che ha subito l'industrializzazione. Giusto per non farsi mancare nulla, il maresciallo Consapevoli dovrà affrontare un delitto che gli darà filo da torcere. In suo aiuto gli viene Orlandi, un vigile urbano, con la passione per il buon cibo e il buon vino.
E' un giallo che sa di buono e che porta il lettore a spasso tra colline e boschi.
L'idea dell'autore di affiancare un forestiero, come il maresciallo Consapevoli, ad un nativo del posto, come il vigile Orlandi, è stata un'idea vincente.Questo rende il giallo tutto meno che scontato. La storia narrata funziona perché funziona la scrittura di Marenco: una scrittura chiara e allo stesso tempo intrisa di dolcezza.
Ad Elpidio Consapevoli, maresciallo dei carabinieri, viene assegnato l'incarico di comandante della locale stazione dei carabinieri di Montenotte.
Montenotte viene descritto come un posto tranquillo, uno di questi posti dove non accade mai nulla. In realtà le cose non sono proprio così. Montenotte è un territorio complesso dove vivono persone, per lo più anziane, che soffrono la solitudine e che convivono ogni giorno con la paura del domani: Montenotte è una terra contadina che ha subito l'industrializzazione. Giusto per non farsi mancare nulla, il maresciallo Consapevoli dovrà affrontare un delitto che gli darà filo da torcere. In suo aiuto gli viene Orlandi, un vigile urbano, con la passione per il buon cibo e il buon vino.
E' un giallo che sa di buono e che porta il lettore a spasso tra colline e boschi.
L'idea dell'autore di affiancare un forestiero, come il maresciallo Consapevoli, ad un nativo del posto, come il vigile Orlandi, è stata un'idea vincente.Questo rende il giallo tutto meno che scontato. La storia narrata funziona perché funziona la scrittura di Marenco: una scrittura chiara e allo stesso tempo intrisa di dolcezza.
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