Recensione di "La città interiore" di Mauro Covacich, edizioni La Nave di Teseo
Non è solo un vissuto personale, non è solo un diario, non è una raccolta di racconti. Questo libro è un libro con L maiuscola. Per come è scritto, perché mentre lo leggi sei lì in quei luoghi, senti freddo, caldo, senti la pioggia cadere, avverti il dolore, disdegni le persecuzioni e le violenze e ti culli in quel dialetto triestino che tanto fa bene al cuore. Un libro che va letto, almeno una volta nella vita. Meglio due. Perché quando uno scrittore riesce ad affrontare con grande maestria e con garbo argomenti storici difficili come quelli affrontati in questo libro, raccontandoli senza infierire e senza nulla aggiungere, trattando tutto con la sincerità di chi ha capito tutto ma non giudica, è un grande scrittore. E un grande libro scritto da un grande scrittore va letto.
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