Recensione di "Appunti sulla tua scomparsa improvvisa" di Alison Espach“ Bollati Boringhieri editore.
Da sempre, Sally, tredici anni, guarda alla sorella sedicenne Kathy con ammirazione, rispetto e infinito amore: Kathy è bellissima, elegante, dotata nel canto, ricercata dai compagni di scuola. Sally condivide con lei tutte le esperienze della loro adolescenza, e anche le confidenze sul primo amore di Kathy, Billy, star emergente della squadra di basket locale, che presto, per motivi diversi, diventa inesauribile fonte di struggimento anche per Sally. Fino al tragico giorno dell'incidente in cui Kathy perde la vita: Billy e Sally sono ora destinati a essere uniti per sempre, la tragica, accidentale morte di Sally li coinvolge entrambi e sconvolge le esistenze di tutti i componenti delle loro tranquille famiglie americane. Ambientato nel corso di quindici anni, Appunti sulla tua scomparsa improvvisa è narrato in prima persona da Sally, che racconta a Kathy che cosa accade nella vita di chi resta, dando voce alla limpidezza dei suoi pensieri e all'assoluta sincerità delle sue emozioni. Ne risulta un romanzo straordinario, che non è solo una storia d'amore mozzafiato tra due persone spezzate e inspiegabilmente, scomodamente attratte l'una dall'altra, ma anche una storia di formazione ironica e sottile capace di esplorare i modi bizzarri e inaspettati in cui le persone che amiamo di più continuano a plasmare la nostra vita molto tempo dopo essersene andate: perché chi scompare non scompare mai davvero finché continueremo a cercare i segni della sua presenza dentro e fuori di noi.”
La vita dà, la vita toglie. E non chiede il permesso. Questa facoltà, che solo la vita ha, la si può chiamare in tanti modi: volere di Dio; fatalità; casualità; destino. Chiamiamola pure -la più tollerabile spiegazione e giustificazione- che ognuno di noi trova per continuare a vivere nonostante un dolore, provato per la scomparsa improvvisa o meno di qualcuno che amiamo profondamente.
In “Appunti sulla tua scomparsa improvvisa”, lo si legge chiaramente il dolore, anzi per meglio dire, lo si mastica, lo si tocca con mano, quasi lo si prova, nonostante i sorrisi e le risate che la stessa lettura provoca. È questa la grandezza del romanzo, per essere stato scritto con una mano straordinaria. L’autrice descrive il dolore senza cadere in quelle offensive e scontate banalità, senza alcuna retorica, in cui molti invece, purtroppo, inciampano.
Perché se è vero che il dolore ci annienta è anche vero che ci trasforma se, di quel dolore, sappiamo cogliere il meglio.
Sally è la voce narrante che parla con la sorella Kathy. È consapevole del fatto che la sorella non ci sia più. Perché è proprio questo il punto: Kathy non c’è più. Questo, però, non le basta. Non le può bastare. Perché sua sorella c’è stata, era viva, così viva da raccontarle ogni cosa. Lo ammette che non c’è più, lo urla in faccia al mondo: -mia sorella è morta, è chiusa in una bara, è sottoterra…- Nonostante questo le racconta la vita che non ha più, la vita che vive lei, che vive il suo ragazzo, quello che ha lasciato.
Sally racconta alla sorella cosa succede nelle vite di chi resta. Di chi è rimasto a respirare la stessa aria che respirava lei. E la mancanza di Kathy ognuno la vive a proprio modo: il padre diventa pigro ma poi vuole a tutti i costi abbattere gli alberi del giardino prima che un uragano possa portarli via; la madre vede Kathy in un gatto randagio o in un uccello che vuole entrare in casa; il fidanzato si fa un tatuaggio per ricoprire la ferita.
La Espach con la sua scrittura frizzante, allegra e precisa compie un miracolo: quello di parlare del dolore facendo ridere il lettore.
È un racconto di formazione e nello stesso tempo un potente mezzo che lancia un messaggio forte e chiaro: il dolore lo si può attraversare, gli si può, addirittura, passare in mezzo. Poi lo si deve cogliere, stringere tra le mani, guardarlo e lasciarlo andare lanciandolo in aria. Cadrà il dolore, si farà male, non riuscirà ad alzarsi. Dovremo tendergli una mano, farcelo amico. E un amico, se è vero, è una forza.
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