Recensione di "Sconosciuti in treno" di Patricia Highsmith, edizioni La nave di Teseo
-"Io ucciderò sua moglie e lei ucciderà mio padre. Ci siamo incontrati in treno e nessuno sa che ci conosciamo. Un alibi perfetto." Avvicinato da uno sconosciuto in uno scompartimento di un treno con una proposta decisamente inconsueta, e molto pericolosa, l'insicuro e tormentato Guy Haines si trova, quasi contro la sua volontà, invischiato in un incubo da cui non potrà più sottrarsi. Il romanzo d'esordio di Patricia Highsmith, che ha ispirato il film di Alfred Hitchcock "L'altro uomo", è un thriller a orologeria su un delitto perfetto e, insieme, un'indagine nel profondo della psiche dei due protagonisti, due uomini legati da una complicità che li porterà a superare ogni limite.-
Romanzo d’esordio di Patricia Highsmith, dal quale Alfred Hitchcock trasse il film “Delitto per delitto”. Un thriller psicologico che narra del rapporto “malato” tra i due protagonisti: l’insicuro Guy Haines e lo psicopatico Anthony Bruno. I due uomini si scambiano due delitti, ritenendo che agendo in questo modo non possano essere scoperti. Anthony uccide la moglie di Guy e quest’ultimo uccide il padre di Anthony.
La caratterizzazione dei personaggi è molto precisa.
Bruno è completamente pazzo, alcolizzato e con una vera propria “passione” per il delitto perfetto.
Guy fondamentalmente è un buono che però si lascia trascinare da Bruno, così da diventare paranoico e ossessivo quanto lui.
L’autrice, con uno stile molto scorrevole, è riuscita a rendere chiare e quasi palpabili il susseguirsi di emozioni che i due protagonisti provano. Il disagio psicologico dei personaggi è ben descritto e il romanzo risulta essere inquietante e intrigante tanto da lasciare il lettore con una sorta di angoscia e con la consapevolezza che la follia potrebbe un giorno bussare alla porta di casa di ognuno di noi.
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